Trasporto merci su ferro in Calabria: tra ricordi ed idee per il futuro… (1° parte)
In questi ultimi giorni, due particolari eventi ci hanno dato un forte input alla trattazione di un argomento troppo spesso sottovalutato: il trasporto merci su rotaia…ovviamente in Calabria.
Iniziamo dal comunicare ai nostri lettori quali sono stati i due eventi che hanno “scatenato” questo articolo (che divideremo in più parti vista la vastità dell’argomento): il primo è la storica istituzione di un nuovo servizio merci per trasporto di collettame sulle linee ad Alta Velocità/Alta Capacità italiane, tramite un ETR500 appositamente allestito (le vetture modificate permetteranno l’alloggiamento di piccoli container che potranno velocemente essere trasbordati da treno a camion e viceversa). L’ambizioso progetto di Mercitalia, per il quale è stata appositamente creata una divisione denominata Mercitalia Fast, è stato presentato nella giornata di ieri. Il servizio, che partirà da ottobre, inizialmente colleghera il terminal merci di Marcianise con lo scalo di Bologna Interporto: speriamo in un grande successo per questo storico intervento di “cura del ferro”, che ovviamente possa un domani interessare anche la Calabria (nella quale oggi, a parte lo scalo di San Ferdinando con traffici limitati, non ci sono scali merci ferroviari attivi!).
Il secondo evento stimolante è stata la vera e propria raffica di storiche fotografie relative a servizi merci ferroviari calabresi di relativamente pochi anni fa, pubblicate sul nostro gruppo facebook dai mitici fotografi e giornalisti ferroviari Francesco Maria e Marco Cantini, che ringraziamo nuovamente per aver voluto condividere con noi i loro scatti. Scatti eseguiti molto spesso, tra l’altro, in non semplici condizioni climatiche e con tanta, tanta pazienza per attendere il passaggio di treni merci che ai tempi (anni 2007-2008) iniziavano ad essere già molto rari.
E proprio dalle loro fotografie vogliamo idealmente ricostruire quello che era il servizio merci su ferro in Calabria di circa 10 anni fa: ormai irrimediabilmente in declino, ma comunque ancora variegato e funzionale.
Negli anni 2007 – 2008, gli scali merci ancora attivi in tutto o in parte erano i seguenti: Lamezia Terme Centrale, San Ferdinando, Reggio Calabria Mare, Cosenza, Crotone. Sibari era stato da pochissimo dismesso definitivamente.
Tralasciando (per modo di dire!) lo scalo di Lamezia Terme Centrale, all’epoca ancora in piena attività al punto che nessuno avrebbe mai immaginato una sua chiusura (visti i volumi di traffico che possedeva), nel caso degli scali di Crotone e Reggio Calabria Mare, esistevano ancora servizi attestati in questi impianti. A Crotone, dove peraltro fino al 2006 originavano anche tre coppie di treni merci al giorno (ovviamente nei periodi di raccolta), in doppia trazione simmetrica, carichi di barbabietole da zucchero destinate allo zuccherificio di Foggia Incoronata, nel biennio 2007/2008 era ancora possibile assistere all’arrivo di treni merci ormai considerati come servizi straordinario su richiesta. Tali treni erano tracciati con due diversi percorsi, uno da/per Lamezia Terme Centrale via Catanzaro Lido, e l’altro da Lamezia Terme Centrale via Cosenza (con aggancio/sgancio carri anche in quest’ultimo impianto) – Sibari. Come esprimono pienamente queste bellissime fotografie dei mesi di giugno e luglio 2007, scattate alla stazione di San Leonardo di Cutro e nei pressi di essa, le composizioni erano spesso ridotte ad un solo carro trainato da un locomotore D345:
Nel caso della composizione in basso, come descrittoci dall’autore della fotografia, il servizio quel giorno fu svolto in tal modo:
“Il merci partiva da Lamezia al mattino, effettuava manovra a CZ Lido e poi a Crotone, per poi tornare indietro.
Quel giorno il traffico era il seguente:
Lamezia-CZ; 2 carri di materiale RFI + Lamezia-KR: 1 carro chiuso carico.
KR-CZ-Lamezia: 5 carri vuoti (2 chiusi, 1 sponde basse, 3 sponde alte legname) vuoti in restituzione.”
E sempre nel 2007, questa era una panoramica dello scalo merci di Crotone, ancora attivo (si notano anche le attrezzature per il carico delle barbabietole), seppur già popolato da decine di carri accantonati in attesa di demolizione. Oggi, nel 2018, dopo quasi dieci anni dalla dismissione, sono stati demoliti i carri accantonati ed in più…quel che rimaneva dello scalo non è neanche più connesso alla rete ferroviaria, in seguito alla devastante operazione di “right sizing” eseguita da RFI alla stazione della città di Pitagora:
Reggio Calabria Mare, altra tristissima parentesi in quanto trattasi di un impianto non più esistente, aveva in più la particolarità di essere una stazione di testa (il breve percorso si raccordava alla Ferrovia Tirrenica Meridionale nella fermata di Reggio Calabria Lido) negli ultimi anni di esercizio (ci riferiamo sempre al biennio 2007/2008) servita solo da traffico merci.
Traffico merci tra l’altro molto consistente, trattandosi di interi treni completi anche oltre i 10 carri, carichi di prodotti alimentari che venivano scaricati all’interno di un grande magazzino merci raccordato, e successivamente smistati in tutta la provincia reggina tramite autotrasporto. In particolar modo, arrivava in treno dallo scalo di Lecco Maggianico la ben nota acqua Levissima, ma ci fu anche la sperimentazione relativa al carico e partenza verso il resto d’Italia della calabrese acqua Mangiatorella:
Cosenza era invece un positivo caso di scalo più che virtuoso, quasi al pari di Lamezia Terme Centrale, fin gli ultimi anni di esercizio, che stimiamo compresi tra il 2010 ed i primi mesi del 2011. Lo scalo merci di Cosenza Vaglio Lise, che di fatto era una sorta di scalo intermodale, venne costruito nel 1987 in occasione dell’attivazione della nuova stazione FS e soprattutto della nuova linea Paola – Cosenza, che permise un grandissimo incremento del traffico ferroviario viaggiatori e merci. In questo caso, oltre ai “classici” servizi merci specializzati sulle derrate alimentari, Cosenza riceveva anche numerosi treni merci completi di legname già lavorato, specie quello lamellare.
Nel dettaglio, come ci racconta l’amico Marco Cantini relativamente alla fotografia in basso, nel 2005 la situazione era la seguente:
– i carri chiusi erano ACQUA Lete proveniente da Roccaravindola (ma in passato e successivamente si videro anche alcune acque del nord tipo Levissima, San Benedetto ecc).
– Sempre i chiusi portavano elettrodomestici Zanussi e Carta delle varie cartiere di Lucca e dintorni
– Tantissimo legname sia in tronchi sia segato tutto proveniente dall’Austria ben visibile sulla sinistra
– spesso da Cosenza partivano treni completi militari
Nel 2008, la situazione era ancora la seguente, con grande attività (specie per quanto riguarda l’interscambio gomma-ferro) ancora chiaramente visibile:
Lamezia Terme Centrale e San Ferdinando, a servizio del Porto di Gioia Tauro, alla fine del primo decennio del 2000, rappresentavano ancora un punto di riferimento a livello regionale per il trasporto merci. Entrambi gli scali infatti generavano anche traffico intermodale, con carico/scarico di casse mobili e container, ed erano origine/destinazione anche di treni completi dal Nord Italia e dall’Estero. Lamezia Terme Centrale ha ricevuto anche importanti strutture prefabbricate in cemento armato precompresso destinate ai lavori di rinnovo dell’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria, oltre ad altri macchinari di grandi dimensioni destinati al vicino polo industriale lametino, ma anche al vicino territorio catanzarese, rimasto già nel 2002 orfano dello scalo merci di Catanzaro Lido.
Anche se, nel 2004, a scalo merci già ufficialmente chiuso, Catanzaro Lido ricevette in via del tutto eccezionale un carro chiuso carico di piccoli trattori cingolati usati, che ai tempi per pura fortuna riuscimmo a fotografare proprio nel momento di trasbordo dal carro merci ad un camion!
Tornando su Lamezia Terme Centrale, ricordiamo anche i numerosi carri che quasi quotidianamente raggiungevano questo scalo carichi di prodotti alimentari del gruppo La Rinascente, destinati ai supermercati Upim ed affiliati:
Continua…