Trasporti e mobilità a Lamezia Terme: l’intervento di Giancarlo Nicotera e la battaglia condivisa con la nostra associazione
Dopo le interlocuzioni delle scorse settimane con l’amico Giancarlo Nicotera, ex consigliere comunale del gruppo “Patto Sociale” di Lamezia Terme, è stata stilata una lista di priorità relative al rilancio e riordino dei sistemi di trasporto pubblico su rotaia e su gomma all’interno del comune di Lamezia Terme.
Tre i principali focus, iniziando dalla fermata di Lamezia Terme Sambiase, che nonostante sia stata ristrutturata ormai da anni e serva un bacino d’utenza di circa 22.000 abitanti, ancora oggi, nonostante le tante battaglie, continua a non essere servita dai treni Regionali della trasversale Lamezia Terme Centrale – Catanzaro Lido, che continuano a transitare ed effettuare fermata solo a Lamezia Terme Sambiase. Questa volta uno spiraglio sembra essersi aperto, grazie all’impegno dell’Assessore Regionale alle Infrastrutture Roberto Musmanno, che ha espresso la propria disponibilità ed impegno nei confronti della Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia, relativamente al ripristino di questa importante fermata, che peraltro contribuirebbe ulteriormente ad incrementare la frequentazione dei servizi ferroviari: aspetto molto importante, se consideriamo il ben noto rapporto costi operativi/ricavi, che se annualmente non raggiunge determinati valori, rischia di far perdere la quota premiale del Fondo Nazionale Trasporti destinato alla Calabria, provocando quindi incrementi delle tariffe dei biglietti ferroviari o il rischio tagli ai servizi. Insomma, più viaggiatori (ovviamente paganti!) ci sono a bordo dei treni, e più si raggiungono determinati obiettivi di efficienza del servizio su rotaia.
Altro importante argomento, anch’esso affrontato alcuni mesi fa dall’Associazione Ferrovie in Calabria, riguarda l’errata gestione del piazzale esterno di stazione di Lamezia Terme Centrale: sono infatti molto frequenti, durante la giornata, situazioni di assoluto caos ed ingorgo stradale a causa della contemporanea presenza di più bus a lunga percorrenza che effettuano fermata davanti alla stazione Centrale. Tutto ciò cagiona costantemente ritardi anche ai servizi navetta su gomma di Lamezia Multiservizi / Trenitalia, tra l’Aeroporto e la stazione Centrale (necessari quindi a garantire le coincidenze treno/aereo e viceversa), ai bus del Trasporto Pubblico Locale, agli stessi viaggiatori che raggiungono la stazione in automobile, oltre a rappresentare anche un pericolo per i pedoni (più volte si sono rischiati infatti incidenti potenzialmente molto gravi). La proposta, che sicuramente in parte allevierebbe la situazione insostenibile andatasi a creare in questi anni, riguarda lo spostamento delle fermate dei servizi autobus a lunga percorrenza, dalla stazione Centrale al vicino piazzale in cui si trova monumentata la storica locomotiva a vapore FS 740 287, da alcuni anni integralmente ristrutturata dal Comune di Lamezia Terme, ma mai adeguatamente valorizzata. Attualmente il piazzale si trova in uno stato di forte degrado, e lo spostamento della fermata dei bus a lunga percorrenza, contribuirebbe a rivitalizzare l’area creando quindi un hub del trasporto su gomma. Specifichiamo inoltre che, grazie al consigliere Giancarlo Nicotera, si sta portando avanti la proposta della nostra Associazione relativa all’intitolazione della piazza in cui è monumentata la locomotiva, alle vittime del tragico (e purtroppo dimenticato) incidente ferroviario avvenuto ad Eccellente il 21 novembre 1980. Entro la fine dell’estate, l’Associazione Ferrovie in Calabria eseguirà una pulizia e diserbo della grande aiuola all’interno della quale si trova monumentata la storica locomotiva a vapore.
Terzo argomento, riguarda invece il famoso “Opificio” di Lamezia Terme, un grande centro per la raffinazione dell’olio di oliva costruito (ma mai entrato in funzione) alle spalle dell’ex zuccherificio di S.Eufemia. In pochi sanno, peraltro, che l’ex opificio possiede al suo interno anche alcuni binari di raccordo con la stazione di Lamezia Terme Centrale.
Nicotera, dopo le denunce ai carabinieri e alla Procura, questa volta si rivolgerà alla Corte dei conti per “danno erariale, mancando la custodia e la vigilanza del bene pubblico”. “Stiamo parlando – dice Nicotera – di un’area strategica a livello regionale: il più grande suolo intermodale collegato con tutte le infrastrutture. Ma proprio qui, però, sorge l’ex opificio, mai entrato in funzione. Di proprietà regionale, è nei fatti terra di nessuno. Come è possibile – conclude Nicotera – che ci sia un individuo che, con minacce, impedisca l’ingresso? Perché questo silenzio?”.