Catanzaro: Legambiente presenta “Pendolaria 2014”
Da www.dnanotizie.it
“Legambiente Calabria, nell’ambito del rapporto annuale sulla situazione del trasporto pendolare in Italia, denominato “Pendolaria”, ha scelto la linea Catanzaro Lido – Lamezia come emblema del fallimento di una classe dirigente che non ha saputo o voluto, nell’arco di circa quarantanni, dotare la parte centrale della Calabria e la città capoluogo di un sistema di trasporto adeguato alle nuove esigenze produttive e direzionali ed ad una utenza che negli anni è stata letteralmente allontanata dal treno, costringendola a rivolgersi ad altri mezzi, principalmente al mezzo proprio, che ha costi economici e sociali non più sostenibili.”- ha affermato Andrea Dominijanni Vice presidente di Legambiente Calabria. “In questa occasione parliamo solo di treni, perchè aprire il capitolo calabrese del trasporto su gomma comporterebbe un analisi che ci riserviamo di proporre in altra occasione. Potevamo benissimo scegliere un’altra linea ed altre realtà del trasporto ferroviario uguali o peggiori della Catanzaro Lido – Lamezia, ma abbiamo fatto questa scelta perchè pensiamo che il completamento della nuova linea è fondamentale per costruire un sistema di trasporto nazionale e locale che consentirebbe alla regione di avere un trasporto adeguato al terzo millennio.” “Drammatica è proprio la situazione della linea Catanzaro Lido-Lamezia Terme-ha dichiarato Tonino Tarantino di Legambiente Catanzaro – infatti dopo un taglio di circa 10 milioni di Euro da parte della Regione sul Contratto di Servizio avvenuto la scorsa estate la linea Catanzaro Lido-Lamezia Terme Centrale è stata classificata come tratta a scarso traffico e vede 10 collegamenti al giorno (per senso di marcia) di cui solo 3 con treni regionali. Il resto è stato sostituito con autobus. In pratica, si è tornati alla sostituzione dei treni con i mezzi su gomma proprio come nel periodo di interruzione della ferrovia tra il novembre 2011 e l’aprile 2013, a seguito del crollo di un ponte tra Marcellinara e Feroleto Antico. Nonostante sia una linea, di 42 km, a binario unico risulta strategica perché unisce i versanti tirrenico e jonico della Calabria tanto da aver fatto proporre la sue elettrificazione più volte negli ultimi anni. I tagli quindi aggiungono disagi per un’area, quella jonica, già martoriata sul fronte del trasporto ferroviario e che già da anni non può raggiungere in modo diretto in treno Lamezia Terme Centrale, avendo spezzato i collegamenti Regionali provenienti dalla Jonica sud (Reggio Calabria/Roccella Jonica) e da Crotone/Sibari, a Catanzaro Lido.” Anche i treni a più lunga percorrenza hanno subito dei cambiamenti importanti nel corso degli ultimi anni, mentre addirittura finiranno nel dimenticatoio la maggior parte dei treni notturni, che almeno allo stato attuale sono destinati a scomparire. In Calabria tra il 2010 ed 2011 sono stati soppressi 4 Intercity notturni e addirittura 12 treni Espressi che permettevano, con un costo contenuto, di collegare questa regione sia con la Sicilia sia con Roma. Solo nel 2013 sono stati tagliati gli Espressi diretti a Torino, Milano, Venezia e Bolzano, mentre nel 2012 i tagli più gravi hanno riguardato la linea Jonica. In quest’ultimo caso oltre allamancanza ormai di passaggio dei treni, con un solo treno al giorno tra Metaponto e Reggio Calabria (ed un cambio a Catanzaro Lido), si assiste anche alla chiusura di biglietterie di stazioni importanti come Sibari e Crotone. Un altro aspetto che contribuisce a disincentivare l’uso del treno da parte di molte persone è quello delle numerose stazioni senza servizi ed in stato di completo degrado, come quella di Lamezia Terme-Sambiase in Calabria versa in uno stato di totale abbandono sia strutturale sia igienico. La situazione attualmente rimanda uno stato di abbandono dei binari, invasi dalle erbacce, cedimento di intonaco da parte del corpo centrale dell’edificio. Una situazione molto lontana dal progetto di metropolitana leggera più volte annunciata e mai concretamente realizzata in quel territorio. E’ questo il quadro dei servizi e gli scenari del servizio ferroviario pendolare in Calabria che emerge dal Rapporto Pendolaria 2014 di Legambiente, presentato questa mattina a Catanzaro da Legambiente Calabria, in cui si fa il punto della situazione emersa dal 200 al 2014, e si lanciano proposte al nuovo governo regionale. “Se è vero che gli anni tra il 2010 ed il 2014 sono stati particolarmente critici per i pendolari – ha commentato Andrea Dominijanni Vice presidente di Legambiente Calabria – e sono state molte le Regioniche hanno deciso di tagliare i servizi (meno corse e meno treni) e di aumentare il costo di biglietti edabbonamenti, in Calabria questi tagli sono stati profondi tant’è che nel solo 2014 la Regione ha ridotto di un 8% il taglio dei treni regionali, un servizio già fortemente deficitario che nel quadriennio ha segnato un drammatico -16%, mentre il costo del biglietto nel solo 2014 ha segnato un +20%. Perciò chiediamo che si cambi verso e si garantisca un servizio fondamentale per la comunità calabrese che, fino a oggi, ha dovuto fare i conti con un servizio sempre più carente sia in termini di qualità che in quantità di treni circolanti” Un quadro drammatico del trasporto ferroviario in una Regione con un forte deficit di servizi di trasporto pubblico che aspetta un cambio di rotta totale, servono efficienza, regole certe, investimenti finanziari con meno sprechi e più qualità, per dare alla Calabria un servizio ferroviario degno di questo nome. ” In Calabria le linee ferroviarie, gestiste da Trenitalia e Ferrovie della Calabria, si estendono per 1.327 km e sono frequentate da 23.500 utenti al giorno – dichiara Aldo Perrotta responsabile di Legambiente Catanzaro – ma nel bilancio del 2014 la spesa per il trasporto ferroviaria pendolare è stata pari a zero euro. E questo non trova nessuna giustificazione anche alla luce delle difficoltà, che ben conosciamo, del bilancio della Regione se persino per la Comunità dei calabresi nel mondo sono stati trovati 190mila euro, per non parlare delle spese per fiere di paese o di rappresentanza che la Regione garantisce al ceto politico, siamo convinti che qualcosa in più si poteva fare per i pendolari”. Dal 2000 Alle Regioni spetta definire con i gestori, operanti in concessione sul proprio territorio, la quantità, i costi e gli standard di qualità dei servizi ferroviari erogati. Le prestazioni sono stabilite nei cosiddettiContratti di Servizio (CdS), con il quale da un lato l’impresa ferroviaria s’impegna all’erogazione di un quantitativo di treni*km ed al rispetto di determinati indici di qualità (relativi a pulizia, comfort, informazione e puntualità delle corse), dall’altro l’amministrazione regionale stabilisce un corrispettivo economico per l’erogazione di tali servizi. In ultimo, il Contratto di Servizio stabilisce le penali da applicare al gestore dei servizi in caso di mancato rispetto degli indici di qualità definiti dallo stesso Contratto. “Il contratto di servizio, che nel solo 2013 è costato ai calabresi 112, 8 milioni di euro, di cui 85,95 per Trenitalia e 26,85 per Ferrovie della Calabria – continua Perrotta – non prevede nemmeno penali a carico dei gestori per la soppressione dei treni, e queste in Calabria sono state, di media, 230 al mese. In vista della scadenza del contratto di servizio vigente, prevista al 31 dicembre 2014, chiediamo che nel nuovo bando, oltre alle penali, ai gestori siano fatte richieste su standard di pulizia, frequenza dei treni e modernità dei convogli, tutte misure che permettono di recuperare soldi da rigirare ai pendolari sotto forma di abbonamenti gratuiti e di ulteriori servizi ferroviari aggiuntivi. Il ruolo dei contratti di servizio, in una situazione di risorse scarse come quella che si delinea in Calabria, sarà decisiva anche per rendere più efficiente il servizio e uscire da una deresponsabilizzazione per cui non vi è alcun controllo dei biglietti ma neanche della puntualità”. Ancora una volta occorre ricordare come in Calabria la vita dei pendolari risulti ancor più complicata, anche rispetto allo scorso anno, poiché è cresciuto l’isolamento e l’arretratezza del servizio ferroviario per i pendolari. Tra Cosenza e Crotone , ad esempio, effettua servizio un solo treno diretto (di certo non in orari di pendolarismo visto che la partenza da Cosenza è alle 14:03) che comunque impiega 3 ore per soli 115 km di distanza. Un altro intervento che deve essere rafforzato è quello del treno “Tamburello”. Si tratta del collegamento Melito di Porto Salvo-Reggio Calabria-Rosarno, una linea ferroviaria vantaggiosa per i pendolari perché effettua un servizio di metropolitana di superficie, introdotto per diminuire i disagi causati dai lavori sulla Autostrada Salerno-Reggio Calabria che, come è noto, non è ancora terminata, mentre dal Dicembre del 2010 il servizio non è più stato finanziato dal Ministero dei Trasporti, che ha cancellato lerisorse necessarie. La Regione Calabria, nell’ambito del servizio ferroviario regionale, ha deciso nel 2011 di finanziare e garantire la presenza di questo treno indipendentemente dai lavori autostradali. Con l’istituzione della fermata “Aeroporto” il servizio è stato rilanciato nel 2013, sempre finanziato dalla Regione Calabria ma vede il passaggio di sole 11 coppie di treni al giorno, comunque implementate rispetto agli scorsi anni. L’ennesimo grave taglio dei treni sulla linea jonica aveva addirittura stabilito a fine 2012 che la tratta Sibari-Taranto non doveva essere più servita da treni viaggiatori ma soltanto da autobus (5 coppie algiorno) su questa tratta della jonica e l’aspetto più grave riguardava le motivazioni di questo autenticodisastro nel trasporto pubblico locale ed interregionale, causato dal mancato accordo tra le Regioniinteressate. Dopo mesi di trattative furono ripristinate nell’Aprile 2013 due coppie di treni, mentre nel 2014si è ritornati addirittura ad un solo collegamento Intercity. Il problema principale di questa tratta è quella diessere concepita come ausiliare del trasporto su autobus, quando generalmente avviene il contrario. Nel corso del 2014 la Regione Calabria ha tagliato circa 10 milioni di euro al Contratto di Servizio con Trenitalia, già impoverito di molto negli ultimi anni. In seguito a questa decisione a partire dallo scorso giugno è stata decretata la soppressione di ben 26 treni regionali solo sulla linea Jonica tra Reggio eMetaponto e tra Catanzaro Lido e Lamezia. In seguito alle trattative tra Regione e Trenitalia i tagli sono poi diventati 16, con 10 corse ripristinate. Ma allarmano le notevoli riduzioni su alcuni linee, come la già citata Jonica e la linea Rosarno – Lamezia Terme Centrale via Tropea. “La Calabria ha bisogno urgentemente del nuovo piano regionale dei trasporti che è lo strumento fondamentale per la programmazione ed il governo del sistema, – ha concluso Andrea Dominijanni Vice presidente di Legambiente Calabria- pertanto è indispensabile da parte della Regione un cambio di politica e scelte coraggiose in termini di mobilità urbana questo invito formuliamo al neo eletto presidente che auspichiamo voglia accogliere se farà questa scelta non mancherà il nostro contributo fattivo”.