Palermo-Pietrarsa…via Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza!
Si è conclusa questa sera a Cosenza, la seconda tappa della Maratona Ferroviaria organizzata dalla Confederazione Mobilità Dolce. Una Maratona nel vero senso della parola, lunga ma piacevolmente “faticosa”, che ha portato le maggiori cariche di CoMoDo (e non solo), a percorrere dal 3 al 6 aprile l’itinerario Palermo – Pietrarsa, con l’ultima tappa che si terrà proprio domani, da Cosenza appunto a Pietrarsa!
Un modo sicuramente originale, ma soprattutto molto simbolico, per concludere il Mese della Mobilità Dolce e delle Ferrovie Non Dimenticate attraverso quel Sud Italia che, con tutte le forze, nonostante le difficoltà e coloro che ancora oggi remano purtroppo contro, sta cercando di concretizzare quella rinascita economica e sociale auspicata da decenni, che dovrebbe avere come epicentro proprio la valorizzazione del territorio, anche attraverso il buon utilizzo (ed in alcuni casi IL riutilizzo) delle infrastrutture ferroviarie. Una rinascita che, come ha puntualizzato oggi il Presidente di Co.Mo.Do, Massimo Bottini, non potrà mai essere originata da un semplice “copia e incolla” di quelle che sono le realtà già consolidate nel resto d’Italia o all’estero, ma semplicemente deve essere sviluppata in base alle peculiarità naturalistiche, culturali e sociali di ogni territorio. Ed infatti, a noi di Ferrovie in Calabria, in fondo, non è mai andata giù la solita frase “dobbiamo prendere spunto dalla Svizzera”. La Calabria è la Calabria, la Svizzera è la Svizzera: non potremo mai avere modelli di sviluppo turistico analoghi, perchè si tratta di realtà chiaramente diverse ed incompatibili.
Discorsi che sfiorano la “filosofia ferro-turistica”, ma che effettivamente devono farci riflettere e soprattutto farci amare ciò che abbiamo, magari proprio per le sue lentezze e per le sue atmosfere d’altri tempi, sempre compensate da bellezze paesaggistiche marine, collinari e montane, che tutto ispirano tranne che turismo frenetico e di massa.
Lo spirito della Mobilità Dolce, perciò, è ormai insito anche nel DNA dell’Associazione Ferrovie in Calabria (già da quasi due anni confederata di Co.Mo.Do.), che si è adoperata per un’ottima riuscita del percorso calabrese della Maratona Ferroviaria, alla quale, oltre al Presidente di Co.Mo.Do. Massimo Bottini, ha partecipato anche l’amico Roberto Greco, consigliere Co.Mo.Do. per il Sud Italia con il quale ci siamo interfacciati in questi mesi di organizzazione del Mese della Mobilità Dolce, Silvio Cinquini, Presidente di Ferrovie Turistiche Italiane, ed altri rappresentati di associazioni che si occupano dell’organizzazione di treni turistici, come Ferrovia Val D’Orcia.
La seconda tappa della Maratona Ferroviaria, ha avuto quindi inizio a Reggio Calabria Centrale, questa mattina, alle ore 7.38: la nutrita comitiva proveniente da Messina, è salita a bordo del treno Regionale 12724 diretto a Catanzaro Lido, effettuato con l’automotrice ormai storica ALn668 1035. Un interessante viaggio lungo la Ferrovia Jonica, scelta appositamente come simbolo – purtroppo – di grande bellezza paesaggistica ed utilità pubblica, mai ripagati da un concreto rilancio dell’infrastruttura e dei servizi ferroviari, che si sono invece via via ridotti da quindici anni a questa parte. Un segnale che ha voluto lanciare Co.Mo.Do, riprendendo tutta la lunghissima serie di nostre iniziative di sensibilizzazione degli ultimi anni, dai sit-in nelle stazioni fino al Treno della Magna Grecia Crotone – Locri dello scorso 5 marzo, all’avvio del Mese della Mobilità Dolce e delle Ferrovie Non Dimenticate.
Arrivati a Catanzaro Lido alle 9.56, dove per qualche minuto assieme agli amici di Co.Mo.Do abbiamo ammirato il nuovo treno ATR220 Swing, c’è stato il tempo per un piccolo rinfresco a base di pasticcini, prima di portarci alla vicina stazione di Ferrovie della Calabria, da dove, alle 11.00, è iniziato a bordo del treno 74 effettuato da un complesso Stadler, l’affascinante viaggio che ci ha condotto a Cosenza…attraverso due treni, un bus sostitutivo ed un terzo treno! La Ferrovia Jonica, infatti, non è l’unico “simbolo” dell’abbandono dei servizi su rotaia in Calabria, ma è probabilmente seconda alla triste parabola negativa della rete a scartamento ridotto di Ferrovie della Calabria. L’emblema di ciò, assieme alle ferrovie Taurensi ed alla Ferrovia Silana, è proprio la ferrovia Catanzaro – Cosenza, da oltre sei anni interrotta tra Soveria Mannelli e Marzi a causa di tre frane nei pressi di Celsita e Carpanzano, che di fatto hanno troncato di netto il servizio sull’importante dorsale ferroviaria.
Anche in questo caso, la miopia della politica calabrese degli anni scorsi, non ha percepito l’importanza strategica per il pendolarismo e per il turismo di questa tratta ferroviaria, per la quale finalmente sembra che qualcosa stia per cambiare, con il reperimento da parte della Regione Calabria, di alcuni fondi nazionali relativi al contrasto del dissesto idrogeologico. Fondi che potrebbero portare in breve tempo alla messa in sicurezza delle frane, e del ripristino della continuità ferroviaria tra Catanzaro e Cosenza.
Il treno 74, puntuale, ci “scarica” a Catanzaro Città alle 11.22: un paio di rapide interviste con l’amico Manuel Soluri, e si riparte per Soveria Mannelli alle 11.43, a bordo dell’automotrice M4c 352. Sulla Catanzaro Città – Soveria Mannelli, assieme al direttivo di Co.Mo.Do, si è discusso a proposito di futuri servizi turistici anche con automotrici diesel, viste le peculiarità paesaggistiche di questa tratta pre-silana.
Alle 12.48, alla stazione di Soveria Mannelli, siamo stati accolti dalla locale Pro-Loco, che ringraziamo per aver distribuito materiale turistico relativo al bellissimo territorio del Reventino, oltre a tante informazioni ed una calorosa accoglienza: un rapidissimo rinfresco a base di salumi, formaggi e tipicità locali nel refettorio di FdC, e siamo già a bordo del bus sostitutivo per Rogliano. Alle 13.22 inizia il “calvario”!
Abbiamo avuto prova dell’importanza e dell’insostituibilità della ferrovia Catanzaro – Cosenza: il bus, per percorrere il tratto Soveria Mannelli – Rogliano, servendo i centri attraversati dalla ferrovia (Colosimi, Bianchi, Scigliano, Carpanzano…), ha impiegato ben un’ora e quaranta minuti, a differenza dei cinquanta minuti (riducibili con piccoli interventi sull’infrastruttura) che impiegava il treno.
Un’ora e quaranta minuti di sali-scendi, di tornanti, di strade molto spesso dissestate, strettissime e quindi molto poco sicure: se prima ne eravamo convinti, oggi lo siamo ancora di più. La Catanzaro – Cosenza deve tornare ad essere interamente percorribile, ed è sempre più urgente il ripristino del tratto ferroviario interrotto tra Soveria Mannelli e Marzi, visto che tra l’altro Ferrovie della Calabria ha già effettuato il progetto praticamente esecutivo per la messa in sicurezza dei fronti franosi e del ripristino infrastrutturale. Regione Calabria, se ci sei batti un colpo!
Alle 15.02, un po’ “frullati” dall’avventuroso viaggio in bus, salutiamo il nostro gentilissimo amico autista di Ferrovie della Calabria, e scendiamo alla stazione di Rogliano, soddisfatti per lo meno dall’integrazione gomma-ferro: la nostra automotrice M4.400 verso Cosenza è già posizionata sul binario 1, pronta a partire alle 15.04. In stazione a Rogliano ci ha anche raggiunto il nostro amico Giuseppe Giudiceandrea, Consigliere Regionale non nuovo alle iniziative in difesa del trasporto su rotaia, con particolare riferimento alla Catanzaro – Cosenza ed alla Ferrovia Silana. Giuseppe ci ha accompagnato in treno fino a Cosenza, ed assieme a lui ed al direttivo di Co.Mo.Do, abbiamo discusso sui prossimi passi da intraprendere sulla questione “Ferrosilana”.
Alle 15.42, dopo aver goduto delle bellezze paesaggistiche della Rogliano – Cosenza, (sulla quale già oggi organizziamo i treni speciali a vapore Brutia Express) e di quel poco di Ferrovia Silana ammirabile alla stazione di diramazione di Pedace, il treno 164 ci saluta alla stazione di Cosenza Vaglio Lise…dove, in rappresentanza delle Ferrovie della Calabria, ad attenderci c’erano il Direttore d’Esercizio Santo Marazzita ed il Responsabile Servizi Amministrativi Ferroviari, Antonio Iannicelli. Assieme a loro, ci siamo spostati nelle vicine officine ferroviarie, all’interno delle quali abbiamo ammirato i rotabili in corso di manutenzione, oltre alla mitica, gloriosa ed ormai famosissima vaporiera FCL 353. Il Direttore d’Esercizio, Ing. Marazzita, ha anche illustrato le tante lavorazioni che vengono eseguite all’interno della struttura, tecnologicamente all’avanguardia, e dotata di maestranze capaci di autocostruire al tornio (cosa non scontata al giorno d’oggi) componenti meccaniche sia per la vaporiera che per il materiale rotabile in servizio ordinario, dalle storiche automotrici Breda M2.200, ai nuovissimi complessi Stadler DE M4c.
Non è mancato, ovviamente, un accenno alla situazione della linea Catanzaro – Cosenza, ed appunto in questa occasione l’Ing. Marazzita ci ha spiegato che le Ferrovie della Calabria sono pronte a far partire i lavori di ripristino dell’integrità della tratta, non appena la Regione Calabria metterà a disposizione le risorse necessarie.
E così, al termine della visita in officina, la bellissima giornata si è conclusa sul marciapiede della stazione di Cosenza Vaglio Lise, tra i treni di Ferrovie della Calabria e quelli di Trenitalia, salutati dai gentilissimi Santo Marazzita ed Antonio Iannicelli. A tal proposito, cogliamo l’occasione per ringraziare le Ferrovie della Calabria per l’ampia disponibilità e la professionalità dimostrata, sia durante il viaggio tra Catanzaro e Cosenza, e sia durante la visita guidata all’interno delle officine ferroviarie.
Gli amici di Co.Mo.Do si sono invece fermati a Cosenza, da dove, domattina, ripartiranno verso Pietrarsa: noi di Associazione Ferrovie in Calabria, abbiamo concluso in bellezza la “circumnavigazione” ferroviaria della Calabria, ripartendo verso Sud a bordo di un Minuetto. E sarà stato un caso, anche se noi lo vogliamo considerare un segno del destino, se alla stazione di Amantea ci ha lasciati a bocca aperta l’inaspettato transito di un invio materiale rotabile, dalla Sicilia alla Campania, composto da un locomotore E626 ed alcune carrozze Centoporte, trainato da un’altrettanto storica locomotiva E656. Pochi secondi, e l’invio del treno storico incrocia una fulminea Frecciabianca proveniente da Roma Termini, mentre il “nostro” Minuetto diretto a Melito di Porto Salvo attendeva, con molta calma, il transito dei due treni “privilegiati”.
Il modo migliore per concludere la giornata: qualcosa ci ha voluto dire, nel giro di pochi secondi, che il futuro economico e turistico della Calabria è la ferrovia. Partendo dal trasporto Regionale, passando da quello a Lunga Percorrenza, e finendo – perchè no – con quello turistico effettuato con rotabili d’epoca.
Il treno è Co.Mo.Do.: oggi è stato davvero il caso di dirlo!