Sardegna chiama Calabria: “helptreninoverde” intervista Giuseppe Pedà
Nella giornata di ieri è stata pubblicata sul blog Helptreninoverde, una piccola intervista al Presidente di Ferrovie della Calabria Giuseppe Pedà. Il sito, dedicato al Trenino Verde della Sardegna è gestito da un gruppo di ragazzi appassionati e ferrovieri, con i quali da tempo noi di Ferrovie in Calabria siamo in contatto per scambi… “ferro-interculturali”!
Sono ovviamente molte le analogie che legano le linee a scartamento ridotto sarde, oggi gestite dall’ARST (Azienda Regionale Sarda Trasporti), con quelle calabresi di Ferrovie della Calabria: entrambe le reti a 950 mm hanno avuto (ed hanno ancora oggi, nonostante siano ormai ridotte di estensione) l’importante funzione di avvicinare i tanti piccoli e medi centri dell’entroterra collinare e montagnoso, che inevitabilmente avrebbero rischiato lo spopolamento se non collegati con mezzi di trasporto, con quelli più importanti situati sulle coste o in prossimità di esse, dove si trovano scuole, uffici ed in generale poli di attrazione. Grandi analogie sono esistite, ed esistono, anche per quanto riguarda il materiale rotabile: entrambe le reti hanno per esempio posseduto le mitiche “Emmine”, le famose automotrici a due assi monodirezionali, così come al giorno d’oggi possiedono automotrici a carrelli esteticamente molto simili (ADe 90 diesel elettrica, costruzione Breda per le Ferrovie della Sardegna – ARST, ed M4 FIAT, trasmissione diesel-meccanica per le Ferrovie della Calabria).
Purtroppo le due aziende condividono anche le difficoltà finanziare e di gestione, pur tentando negli ultimi periodi, di superarle con interventi straordinari…e tanta passione: l’eccellente servizio turistico del “Trenino Verde”, effettuato sia con automotrici che con composizioni di vetture + locomotiva a vapore o diesel, attraversando luoghi dell’entroterra sardo paesaggisticamente unici al mondo, da alcuni mesi vive un momento di forte incertezza per quanto riguarda le prospettive di mantenimento future.
In Calabria, l’analogo servizio turistico interessava l’altopiano silano, da Camigliatello a San Nicola Silvana Mansio, con proseguimento verso San Giovanni in Fiore: ormai dal 2009 la tratta non viene più percorsa dai treni storici, inizialmente effettuati con la vaporiera 353 (ed in precedenza anche con le locomotive 403 e 504, da anni in attesa di revisione) e le quattro vetture storiche, negli ultimi periodi trainate dal locomotore diesel Lm4 600, a causa dello stop della locomotiva a vapore per revisione.
Come ben noto, il ritorno della 353 non è però coinciso con il ritorno dei treni speciali in Sila, per varie motivazioni: in ogni caso, dal 2013 sono stati effettuati alcuni treni speciali tra Cosenza e Rogliano (di cui due organizzati da Ferrovie in Calabria), evitando così il fermo totale di una locomotiva appena rimessa a nuovo. Sempre tra Cosenza e Rogliano, si proseguirà sicuramente nei prossimi mesi con l’effettuazione di treni “spot”, ma per quanto riguarda la Sila, la soluzione scelta da Ferrovie della Calabria, è stata quella del lancio di un bando di gara europeo, che mira ad affidare la gestione dei treni storici ad un tour operator. Ferrovie della Calabria, quindi, si occuperebbe esclusivamente della manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria, e chiaramente dell’effettuazione e della circolazione dei treni, “esternalizzando” organizzazione dei servizi e marketing, al tour operator che si aggiudicherebbe la gara d’appalto.
Un progetto che è piaciuto in Sardegna, e che se applicato anche per il Trenino Verde, potrebbe rappresentare una via per garantire un mantenimento a lungo termine (e perchè no, anche un potenziamento ed un’estensione su nuove tratte) per il bellissimo servizio ferroviario turistico sardo.
Da qui nasce l’idea degli amici sardi, di intervistare il Presidente di Ferrovie della Calabria Giuseppe Pedà. Di seguito, riportiamo integralmente quanto pubblicato su “Helptreninoverde”:
Presidente Pedà, con il suo operato, unito a quello della dirigenza aziendale di Ferrovie della Calabria e all’impegno dei dipendenti, che risultati sta ottenendo e quali obiettivi si è prefissato di raggiungere?
Considero il rinnovato impegno di unità e collaborazione tra tutti i dipendenti delle ferrovie il traguardo più importante da me raggiunto durante quest’anno di presidenza del Cda delle Ferrovie della Calabria. Siamo riusciti a creare un nuovo senso di appartenenza alle Ferrovie, e questo ha dato nuovo respiro a una realtà che, non possiamo negarlo, ha vissuto in passato momenti difficili. Siamo riusciti a superare le difficoltà anche grazie al fondamentale aiuto della Regione Calabria, che oggi è proprietario e socio unico dell’azienda, diventando partner e collaboratore indispensabile in alcune delle scelte strategiche determinanti. E che ha fatto sì che rimanesse intatto il patrimonio di esperienza e di know-how delle Ferrovie. È grazie a questa ricchezza che siamo riusciti a portare avanti dei progetti importanti: la riapertura della linea ferroviaria Gioia Tauro-Palmi, che era stata chiusa nel 2010, il progetto per la metropolitana leggera Catanzaro-Cosenza e, non ultimo, il bando per il Treno del Parco della Sila.
Nel caso specifico del Trenino della Sila, da dove deriva l’idea di appaltare la gestione, vendita e pubblicizzazione del servizio?
Quello del Treno del Parco è uno dei nostri progetti più importanti. L’idea è nata dalla consapevolezza che un servizio come quello del treno a vapore, per la sua importante valenza turistica, ha bisogno di essere promosso in maniera professionale: se è vero che le Ferrovie hanno l’esperienza per far sì che la tratta venga riaperta, vogliamo che la promozione, la gestione e l’organizzazione dei viaggi venga affidata a chi di turismo si occupa per mestiere. Il treno risale agli anni Venti, e il fatto che ancora oggi funzioni è certamente merito delle maestranze di Fercal, ma anche della volontà dell’attuale management di non dimenticare quella che è la storia delle Ferrovie.
Ci può riassumere a grandi linee i punti principali che riguardano il bando europeo di Ferrovie della Calabria?
Il bando ci è sembrato il mezzo più efficace per dare un’opportunità agli operatori economici che vorranno investire nella nostra regione. La durata del servizio dato in appalto è prevista per 3 anni, per una cifra totale di 768mila €, prevedendo cento treni all’anno. La tratta che verrà riaperta è quella che collega Moccone e San Nicola Silvana Mansio, dove c’è la stazione a scartamento ridotto più alta d’Europa, a quota 1405 metri. È un’operazione win-win: per noi sarà un modo per valorizzare, in modo economicamente sostenibile, una delle nostre risorse più preziose. Per il mercato sarà un’opportunità unica di fare business in Calabria, con un servizio dal forte impatto economico, che aprirà certamente le opportunità a un indotto su tutto il territorio.
Conosce il nostro Trenino Verde della Sardegna, che ha tra l’altro molte analogie storiche e tecniche, e non di meno paesaggistiche, con il vostro “Treno del Parco” silano?
Lo conosco bene, proprio perché sono molte le somiglianze che legano le nostre locomotive e la bellezza dei paesaggi che permettono di attraversare. Dopotutto non dimentichiamo che Ferrovie della Calabria e Arst gestiscono un importante patrimonio, le ferrovie a scartamento ridotto che in passato sono servite a collegare territori che sarebbero altrimenti rimasti isolati. I nostri treni turistici sono una vera ricchezza per le regioni perché, come ho già sottolineato, aprono le porte a investimenti esterni e alla creazione di strutture di ricezione e accoglienza che non possono che essere positive per tutti.
Cosa ne pensa di un eventuale futuro gemellaggio tra il vapore a scartamento ridotto sardo e quello calabrese, con la creazione di pacchetti turistici interregionali e scambio di competenze?
Credo che sia un’ottima idea: dopotutto condividiamo esperienza e volontà di fare! Sono in ottimi rapporti con l’amministratore unico di ARST Giovanni Caria e con il direttore Poledrini, per cui la realizzazione di un gemellaggio non è così remota. Nel frattempo, una volta tornati a sbuffare in Sila, siete tutti invitati a scoprire la bellezza dei paesaggi montani calabresi sulle nostre carrozze storiche.
Che dire di più? L’Associazione Ferrovie in Calabria non può che concordare con gli amici di “Helptreninoverde”, sperando che anche in Sardegna si possa tornare a sbuffare al più presto…o per lo meno, tornare a farlo con certezze sul futuro. Calabria e Sardegna posseggono entrambe inestimabili patrimoni storici, ambientali e culturali, e non di meno di archeologia industriale funzionante. Sarebbe un peccato perdere queste occasioni: auspichiamo anche noi ad un gemellaggio tra le due regioni e le due aziende, magari da estendere in futuro agli altri “scartamenti ridotti” del Sud Italia e delle Isole, vale a dire la rete di Ferrovie Appulo Lucane, a cavallo tra Puglia e Basilicata, e quella siciliana della Circumetnea…e magari chissà, protendendo anche uno sguardo alla mitica Castelvetrano – Porto Empedocle, linea a scartamento ridotto FS, dismessa il 1° gennaio 1986, ed oggi oggetto di discussione e proposte di ripristino, anche grazie a tanti appassionati locali (e non solo). Quelle ferrovie che un secolo fa liberarono il sud dall’isolamento, oggi possono tornare di primaria importanza per rilanciare le economie delle nostre bellissime terre: Ferrovie in Calabria ci crede.