Intercity Jonico in automotrice: il caso finisce su Repubblica.it
E’ comparso ieri sul sito internet Repubblica.it, portale del quotidiano nazionale “La Repubblica”, un articolo che denuncia a livello nazionale la vergognosa situazione di “inferiorità” a cui sono condannati i cittadini ed utenti della fascia jonica calabrese, lucana e pugliese, obbligati a viaggiare quotidianamente su un collegamento Intercity che, però, di Intercity ha ben poco: a partire dalla velocità, per poi proseguire con il numero di fermate, con il comfort di bordo e – cosa principale – con il materiale rotabile utilizzato.
E’ infatti l’unico caso in Italia di Intercity effettuato con una sola carrozza, ossia una vecchia “littorina” del tipo ALn668, da 68 posti, un mezzo che ha ormai 40 anni di vita e che è prossimo alla pensione. Altra eccezione, unica nella storia anche questa, è che normalmente il materiale rotabile ferroviario negli anni, man mano che invecchia e smette di essere al passo coi tempi, prima di essere accantonato viene via via utilizzato per espletare servizi di categoria sempre inferiore, fino ad arrivare ad essere fermato definitivamente: in questo caso, al contrario, un mezzo da sempre utilizzato per effettuare collegamenti di tipo locale/regionale (per i quali questi mezzi sono stati progettati e costruiti), arrivato a fine carriera, a pochissimi mesi dall’accantonamento hanno invece effettuato lo “scatto di qualità”, hanno ottenuto una sorta di incomprensibile “promozione”, passando ad effettuare addirittura collegamenti di qualità superiore, cioè gli Intercity, nonostante ormai non siano quasi più neanche all’altezza di svolgere i servizi regionali (che già oggi vengono effettuati, anche in Calabria e sulla Jonica stessa, con convogli di qualità superiore. Un paradosso: in Calabria ci sono treni regionali effettuati con materiale rotabile di qualità superiore a quello utilizzato per i collegamenti Intercity che, al contrario, dovrebbero essere treni di categoria superiore a quella dei treni regionali! ricordiamo che la gran parte del parco mezzi ALn668 è stata già accantonata da molti anni, e le serie 1000 – utilizzate nella maggior parte dei casi per le coppie di Intercity jonici in questione – sono in servizio ancora fino alla scadenza della revisione, dopo la quale verranno definitivamente accantonate).
Riportiamo qui di seguito l’articolo apparso ieri (23 aprile 2017, su Repubblica.it – leggi qui)
Calabria, sulla Jonica il caso del mini-Intercity: costa di meno ma si viaggia in littorina
Sulla linea non elettrificata manca materiale diesel per la nuova coppia Reggio Calabria-Taranto. I pendolari: “E’ il convoglio più ridicolo d’Italia”. Ma fino a quando non sarà sostituito sarà gratis per gli abbonati e costerà il 30% in meno per i viaggiatori
(di Gerardo Adinolfi)
<<Se siete in attesa dell’Intercity 564 Reggio Calabria-Taranto delle 10.13 alla stazione di Catanzaro non vi aspettate il classico treno con scompartimenti da 6, ma neanche prese di corrente o aria condizionata. Perché il treno che collega la Calabria alla Puglia con andata alle 7.35 e ritorno alle 13.07 è una vecchia littorina che percorre i binari per un viaggio di oltre sei ore e mezzo. Siamo sulla linea ferroviaria Jonica, sulla costa orientale della Calabria, dove viaggia l’Intercity più corto d’Italia che i pendolari della tratta hanno già ribattezzato “il mini Intercity” o, peggio ancora, “il treno più ridicolo d’Italia”.
Lo strano caso dell’Intercity che non c’è è in realtà una storia che in Calabria va avanti da tempo. Ma da febbraio, da quando il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio ha voluto introdurre una nuova coppia sulla linea Jonica per migliorare i collegamenti in una zona difficile per il trasporto pubblico, è stata quasi sdoganata. La linea Jonica, infatti, è una linea non elettrificata e quindi percorribile solo con materiale diesel. Gli Intercity, invece, hanno locomotori elettrici. Fino a febbraio sulla tratta viaggiava solo una coppia di treni formata da un locomotore diesel con carrozze nuove dotate di prese e aria condizionata. Ma quando un guasto fermava il convoglio questo veniva sostituito con la littorina. Ora invece, da febbraio, la Regione, il Ministero e Ferrovie hanno stretto un accordo per aumentare le corse e i collegamenti tra Taranto e Reggio Calabria con l’istituzioni di un’altra coppia di treni. Un successo, applaudito dai pendolari e dalle istituzioni. Ma che viene fatto, però, con la vecchia littorina perché Trenitalia non ha materiale diesel disponibile adatto a questa linea.
L’azienda di trasporto conta di risolvere il tutto entro fine anno, e per il momento sono state introdotte delle misure uniche in Italia. Chi utilizza l’Intercity, infatti, pagherà il biglietto il 30% in meno del costo di un Intercity nel resto d’Italia. E a bordo possono viaggiare, senza sovrappezzo, anche i pendolari abbonati al trasporto regionale. “Siamo l’unico caso italiano che oltre ad avere materiale regionale per due coppie Intercity ha anche tariffe più basse – dice Roberto Galati, presidente dell’Associazione ferrovie in Calabria – ma è una situazione precaria perché così non si potrà più andare avanti”.
Sui treni della Jonica si visggis con costi pari a 4 milioni: 2 milioni e mezzo li finanzia lo Stato mentre il resto sono a carico di Trenitalia che con il Ministero ha recentemente firmato il nuovo contratto universale per gli Intercity. Un piano che prevede il miglioramento dei servizi e la sostituzione dei vecchi Ic con le carrozze dei Frecciabianca come è già avvenuto sulla linea Tirrenica, sempre in Calabria. Sulla Jonica però tutto è diverso: “Il servizio della seconda coppia sarebbe dovuto partire già dal 21 dicembre – spiega l’assessore regionale ai trasporti Roberto Musmanno – ma abbiamo dovuto posticibarlo a febbraio proprio per la mancanza di materiale adeguato”. Una mancanza che non si è però risolta: “Fino a quando ci sarà materiale di questo livello ci saranno servizi gratuiti per gli abbonati. Questo può essere visto anche un vantaggio perché con un treno nuovo i prezzi tornerebbero a salire e non tutti sarebbero disposti a pagare perché la linea è comunque lenta”. In alcuni tratti infatti si è costretti a viaggiare a 50 chilometri orari con tempi biblici di percorrenza.
Sulla Jonica a breve partiranno importanti lavori per interventi pari a 307 milioni di euro provenienti dai Fondi di sviluppo e coesione: 40 milioni sono destinati alla galleria di Cutro mentre altri per eliminazione di passaggi a livello, segnalamenti e cambio dell’armamento. “E’ una linea di oltre 300 chilometri – spiega Musmanno – siamo all’anno zero e vogliamo rinnovare i servizi e la fruibilità delle stazioni”. >>