Frecciargento Sibari – Bolzano e fermate a Maratea: i motivi del nostro NO
Partiamo da un presupposto: la Calabria e l’Italia intera sono ormai in preda a un “delirio da fermate” per le varie Frecce di Trenitalia e Italo di NTV, che ha ormai oltrepassato il ridicolo. Abbiamo già avuto modo di dire la nostra in precedenti articoli: di fatto, l’Alta Velocità (che sia su rete AV che su quella convenzionale, nei tratti terminali come nel caso della Ferrovia Tirrenica Meridionale), è stata completamente snaturata. Da treni concepiti per correre, nati per effettuare fermate solo nei principali hub di interscambio, dai quali proseguire verso le destinazioni minori con treni InterCity, Regionali o autobus, Frecce e Italo sono diventati di fatto degli InterCity. Basti pensare ai Frecciarossa Torino – Reggio Calabria Centrale, e lo stesso vale per i collegamenti Italo sullo stesso percorso, ai quali sono state istituite una serie di fermate nel Cilento, a brevissima distanza l’una dall’altra, e anche la Calabria non è da meno, con Vibo-Pizzo, a 13 minuti di Regionale da Lamezia Terme Centrale, che verrà servita da Italo, e Gioia Tauro la cui amministrazione comunale ha addirittura scritto al Presidente della Repubblica per contestare la mancata fermata dei servizi Alta Velocità nella relativa stazione. Posta a ben 6 minuti di treno Regionale da Rosarno, hub di interscambio tra la Piana e la locride, con i servizi ferroviari della Tirrenica Meridionale.
Purtroppo non è facile intervenire in questi casi, poichè si tratta di servizi ferroviari a mercato, sia nel caso dei Frecciarossa che di Italo: le relative imprese ferroviarie, ovvero Trenitalia e Nuovo Trasporto Viaggiatori, sono ovviamente libere di istituire le fermate che più ritengono opportune, se ciò può tornare utile al riempimento dei treni e quindi agli introiti di servizi che, ricordiamo, non sono finanziati da alcun ente pubblico. Noi di Associazione Ferrovie in Calabria, oltre a esprimere il nostro dissenso, non possiamo fare di più: per lo meno, quando presto o tardi ci si renderà conto di quanto sbagliata sia stata questa politica, almeno non verremo ricordati tra gli artefici della involuzione delle Frecce in InterCity o Regionali.
Ma c’è un caso specifico che merita assolutamente una presa di posizione da parte della Regione Calabria, e daremo battaglia su tutti i fronti finchè l’indirizzo non cambierà: ci riferiamo all’annunciata fermata di Maratea, alla coppia di treni Frecciargento 8514/8517 Sibari – Bolzano. Tralasciando che anche questa fermata (peraltro già servita da InterCity, InterCity Notte e Frecce nel periodo estivo) si trova a pochissimi minuti di treno Regionale da quella di Sapri, nella quale è attestato il Frecciarossa periodico da/per Milano Centrale, in questo caso esiste il grave rischio di danneggiare l’utenza calabrese. Infatti, come negli scorsi mesi abbiamo avuto modo di ribadire, questo storico collegamento istituito grazie ad un finanziamento di 1,4 milioni di Euro da parte della Regione Calabria, con un grande impegno da parte dell’Assessorato alle Infrastrutture nella persona del Prof. Roberto Musmanno, ex Assessore, ha degli indici di riempimento altissimi, servendo le stazioni di Sibari, Paola e Scalea-Santa Domenica Talao, al punto da lasciare la Calabria molto spesso sold-out. Tra l’altro, lo scopo del Frecciargento Sibari – Bolzano, è stato principalmente quello di togliere dall’isolamento un territorio (quello della sibaritide), orfano di servizi ferroviari a lunga percorrenza ormai da anni, ed ha reso possibile raggiungere Roma Termini entro la mattinata, dando anche la possibilità di rientrare nella stessa giornata. Una vera rivoluzione, che ovviamente non poteva che riscuotere un enorme successo, in un territorio fino al settembre dello scorso anno, monopolizzato dal trasporto su gomma a lunga percorrenza.
Ma non solo: grazie all’istituzione di comode coincidenze a Paola, per le quali ci siamo battuti come Associazione Ferrovie in Calabria a fianco della Regione ed abbiamo incontrato una grande disponibilità da parte di Trenitalia (sia Divisione Passeggeri Regionale che Divisione Long Haul), il Frecciargento Sibari – Bolzano è diventato dallo scorso dicembre utilizzabile anche da tutto il versante tirrenico a sud di Paola, contribuendo ulteriormente a incrementare l’utenza a bordo di questo treno nato e pagato dalla Calabria, ovvero dai calabresi.
Sia ben chiaro: il nostro ragionamento non è legato a campanilismo o egoismo, visto che siamo sempre in prima linea a promuovere la cooperazione tra Regioni vicine, nell’ambito dei trasporti su rotaia. Non si tratta di un discorso basato sul “vil denaro”, ovvero sul finanziamento della Regione Calabria che ha reso possibile il prolungamento di questo treno da Roma fino a Sibari, ma si tratta di un ragionamento molto pratico. Anzi, si tratta, più precisamente, di lanciare l’allarme: istituendo Maratea, diventerà ancor più difficoltoso trovare posto per l’utenza calabrese (a maggior ragione in questo periodo di emergenza Covid, con posti prenotabili a bordo dei treni praticamente dimezzati).
Si immagini questo: se 40 viaggiatori acquistano biglietti tra Maratea ed una qualsiasi destinazione a nord di essa, questo significa che quei 40 posti, ovviamente, non saranno prenotabili dalla Calabria! Ovvero, 40 potenziali viaggiatori calabresi non troveranno posto, e non solo: tra la Calabria e Maratea, quei posti resteranno miseramente vuoti (difficilissimo che vengano compensati da altrettanti viaggiatori sul tratto Calabria – Maratea), creando quindi un danno anche economico alla sostenibilità di questo treno. E’ evidente che, per lo meno a tariffa base, un biglietto Sibari – Roma Termini farà incassare a Trenitalia una cifra superiore rispetto a un biglietto Maratea – Roma Termini!
Inoltre, guardiamo anche agli aspetti sociali, non meno importanti: un territorio che finalmente aveva visto riconosciuto, almeno in minima parte, il diritto alla mobilità, si trova di nuovo penalizzato. Oltre il danno, la beffa: il treno parte da Sibari, ferma a Paola e Scalea con posti vuoti, che si riempiranno a Maratea.
La Regione Basilicata ha dichiarato che è in corso una trattativa con la Regione Calabria: noi non ci stiamo. Se l’attuale amministrazione regionale calabrese ha a cuore le esigenze di un territorio abbandonato dai servizi su rotaia a lunga percorrenza e servito solo dal Frecciargento, deve lasciare immediatamente la trattativa. Non c’è nulla da trattare: il Sibari – Bolzano è un treno sociale, che ha uno scopo ben preciso e non può averne altri, pena il danneggiamento dell’utenza calabrese e allo stesso tempo il danneggiamento della sostenibilità economica del servizio stesso.
Proprio per questo motivo, assieme ad altre 60 associazioni, enti e pro-loco della Sibaritide e della Riviera dei Cedri, abbiamo aderito ad una lettera di dissenso su questo tema (e presto pubblicheremo), inviata ai vertici del gruppo FS Italiane e Trenitalia, oltre al Presidente della Regione Calabria Jole Santelli, all’Assessore alle Infrastrutture Domenica Catalfamo, con la quale avremmo il piacere di poter interloquire, visto e considerato che dopo oltre un mese dall’invio di una richiesta di incontro, non abbiamo ancora ricevuto risposta, nè sembra ci sia alcuna intenzione di riprendere la buona pratica dei tavoli tecnici sui trasporti e soprattutto della convocazione del Comitato della Mobilità, istituito dalla precedente giunta Oliverio. Capiamo l’emergenza Covid-19, ma forse rispondere ad una pec, non avrebbe comportato alcun rischio contagio!
In ogni caso, se la Regione Basilicata ritiene opportuno che Maratea (peraltro in estate già servita dai Frecciargento Reggio Calabria Centrale – Roma Termini!) abbia bisogno di un ulteriore servizio AV, provveda diversamente, ma non certo rischiando di danneggiare una regione periferica come la Calabria, composta da territori ulteriormente periferici che hanno già subìto abbastanza in tema di mobilità.