Foto dal Passato (n°50 – agosto 2014)
Cinquanta appuntamenti con fotografie “d’epoca” relative al trasporto ferroviario calabrese, dal maggio 2010 ad oggi: sono questi i numeri della ormai storica (è il caso di dirlo!) rubrica di Ferrovie in Calabria, nata per far conoscere ai nostri lettori materiale rotabile, particolarità tecniche e servizi che interessavano la nostra regione, in epoche tutto sommato non lontanissime. La rubrica “Foto dal Passato” è infatti stata sempre concentrata su temi risalenti agli inizi del nuovo millennio, con qualche eccezione anche anni ’70, ’80 e ’90: a volte sembra incredibile ritrovarsi a riflettere sull’eliminazione di realtà ferroviarie che erano la norma fino a pochissimi anni fa. Noi di Ferrovie in Calabria, oltre a stuzzicare la nostalgia degli appassionati, con la “Foto dal Passato” cerchiamo di tenere vivo il ricordo di realtà ferroviarie che rappresentavano la norma fino a pochissimi anni orsono, affinchè si continui a discutere ed a stimolare l’opinione pubblica, cercando di non far dimenticare quello che, troppo spesso, ci è stato sottratto – e si continua a sottrarre – in modo forzoso.
In questo cinquantesimo appuntamento, torneremo indietro al biennio 2004 – 2006: chi non ricorderà le colorate vetture Ristorante e Self Service che viaggiavano in composizione alla maggior parte dei treni InterCity, compresi quelli interessanti la Calabria?
In un’epoca in cui l’Alta Velocità non era l’unico segmento in cui si investiva, il servizio InterCity rappresentava, in molti casi, il servizio di qualità superiore di una tratta ferroviaria. Nel caso della Calabria Tirrenica, in realtà già dalla seconda metà degli anni ’90, “la punta di diamante” dei collegamenti a lunga percorrenza, era rappresentata dai servizi Eurostar Italia tra Reggio Calabria Centrale e Roma Termini e viceversa, effettuati prima con gli elettrotreni ETR450, oggi sempre più vicini al pensionamento ed inadeguati anche ai servizi InterCity (…), ed in seguito con i più moderni ETR460 ed ETR480.
Oggi tante cose sono cambiate: gli Eurostar Italia non esistono più, e l’eredità di quei servizi è stata assegnata ai “FrecciaBianca”, effettuati con ETR460, mentre l’eccellenza calabrese nel servizio ferroviario, è rappresentata dalla coppia di treni Frecciargento 9372/9377 (effettuati con materiale politensione ETR485) Reggio Calabria Centrale – Roma Termini, con percorrenza di 5 ore e 15 minuti tra lo Stretto e la Capitale. Ultima ruota del carro, purtroppo, i comunque irrinunciabili InterCity Reggio Calabria Centrale – Roma Termini e viceversa, che collegando in modo capillare Calabria, Basilicata, Campania e Lazio, rappresentano un servizio di importanza fondamentale per garantire la continuità territoriale di quattro regioni. Senza dimenticare, ovviamente, le due coppie di treni InterCity Palermo/Siracusa – Roma Termini, eredità dei mitici Rapidi “Peloritano” ed “Archimede”.
InterCity che però hanno ormai poco a che vedere anche con quelli di “soli” 10 anni fa, avendo tra l’altro perso le denominazioni di personaggi storici e territori, che per decenni li hanno contraddistinti: le composizioni di 12-14 carrozze erano spesso la normalità. Oggi, raggiungere 9 vetture con materiale UIC-Z e Gran Conforto, è un’autentica eccezione…e quando accade, molto spesso si tratta di carrozze fuori servizio in invio materiale e messe in composizione a treni ordinari. Sulla Reggio Calabria – Roma Termini, non è ormai raro ritrovare composizioni InterCity di sole 6 carrozze: la metà degli InterCity “anni 2000” più corti!
Ma dando uno sguardo fuori regione, possiamo addirittura considerarci “fortunati”, se osserviamo che i collegamenti InterCity tra Roma Termini e Bari Centrale/Taranto, a volte vengono effettuati con ben…4 carrozze! Mini InterCity anche tra Torino e Genova (3 carrozze), anche se in questo caso trattasi di collegamenti più a breve raggio. Il record di brevità è però detenuto dalla nostra Calabria, con il mini InterCity Reggio Calabria Centrale – Taranto, effettuato per altro con materiale rotabile UIC-X del trasporto regionale, se non addirittura con automotrici ALn668. Ma questa è un’altra storia…
Non vogliamo dilungarci oltre: come avevamo anticipato, e come molti lettori ricorderanno, fino al 2007, la presenza di vetture ristorante e Self Service in composizione agli allora lunghi InterCity, era una costante. In particolare, tutti i treni InterCity ed InterCity Plus all’epoca interessanti il corridoio Tirrenico, erano serviti da vetture Ristobar e Self Service. Nello specifico, la carrozza Self Service (serie 1979 o 1983) era presente soltanto sulla coppia di treni InterCity “Sila” Reggio Calabria Centrale – Torino Porta Nuova e vv (limitata a Roma Termini nel 2007). Le vetture Ristorante, delle tipologie più disparate (comprese le Gran Conforto serie 1983/1987 e le ex-TEE serie 1969), erano invece la costante sui treni InterCity “Francesco Cilea” Reggio Calabria Centrale – Milano Centrale e vv(anch’esso limitato a Roma Termini nel 2007), InterCity “Crati” Reggio Calabria Centrale – Roma Termini e vv, InterCity “Peloritano” Palermo/Siracusa – Roma Termini e vv, ed InterCity “Archimede” Palermo/Siracusa – Roma Termini. La particolarità per i due InterCity da/per la Sicilia, era rappresentata dalla presenza delle vetture ristorante solo nel tratto “continentale” tra Villa San Giovanni e Roma Termini, poichè partivano da Reggio Calabria Centrale con le piccole sezioni appunto reggine, composte da 3 vetture compresa la Ristorante.
Al giorno d’oggi, sono poche le vetture ristorante in servizio, e sono presenti esclusivamente sulla coppia di treni Euronight tra Venezia Santa Lucia e Parigi. Le altre carrozze, comprese le Self Service, giacciono accantonate nei maggiori scali italiani, in triste compagnia di decine di UIC-X tradizionali con posti a sedere ed a cuccette, carrozze letto T2s, Excelsior, e non di meno varie unità dei gruppi Eurofima e Gran Conforto.
Alcune, “parzialmente” fortunate, vengono utilizzate per corse prova, mentre altre sono state trasformate in vetture con posti a sedere a salone (BHR), secondo i dettami del progetto IC901 ed IC270.
Perciò, ristorazione come auto al seguito (argomento sul quale ritorneremo molto presto): siamo proprio sicuri che al giorno d’oggi su determinati servizi InterCity, un ritorno del servizio di ristorazione (attualmente sono stati soppressi addirittura i carrellini mini-bar…) non possa riscuotere un certo successo? Chiaramente, il tutto andrebbe concepito in chiave moderna, e con prezzi competitivi al pubblico, magari rispolverando la filosofia delle vetture Self Service, piuttosto che del ristorante di stampo tradizionale, obiettivamente più costoso per la società ferroviaria e quindi anche per un utente medio italiano.