FC, automotrici in trasferimento da Gioia Tauro: le nostre richieste di rassicurazioni in merito.
foto da utente facebook.
Da qualche settimana circolava insistentemente una voce che oggi ha “finalmente” trovato riscontro.
Alcuni nostri lettori ci segnalano infatti un insolito avvistamento fatto in queste ore lungo l’autostrada A2 del Mediterraneo: una M2.200 appartenente al deposito di Gioia Tauro sarebbe infatti stata da poche ore trasferita presso le officine di Cosenza Vaglio Lise, dove verrà – forse insieme ad un’altra consorella taurense – rimessa in funzione per rientrare in esercizio.
Una notizia positiva, da un lato, perché si tratta di mezzi che per anni, nonostante fossero funzionanti, sono rimasti abbandonati senza alcuna prospettiva certa di nuovo utilizzo.
Dall’altro lato non possiamo esimerci dal manifestare la nostra preoccupazione in merito alla destinazione prevista per questa ed eventuali altre automotrici che potrebbero essere trasferite da Gioia Tauro a Cosenza. Abbiamo già mandato una richiesta di chiarimenti alla Dirigenza di Ferrovie della Calabria per avere rassicurazioni in merito a questi trasferimenti.
IN FONDO ALL’ARTICOLO LA RISPOSTA DELLA DIRIGENZA AZIENDALE
Il nostro auspicio, infatti, è che come da nostra richiesta queste automotrici possano andare ad affiancare la FCL.353 per il servizio turistico in Sila, anche e soprattutto in considerazione dell’imminente ripristino della tratta ferroviaria turistica tra San Nicola Silvana Mansio e San Giovanni in Fiore, sulla quale necessariamente bisognerà prevedere un minimo di “affiancamento” alla FCL.353 per lo svolgimento del servizio turistico, e sicuramente le M2.200 con motori e interni originali di Gioia Tauro si presterebbero perfettamente a questo fine (così come le purtroppo peggio messe ultime due M2.120 accantonate nel deposito FC di Cosenza Vaglio Lise).Il nostro timore è che però, come sembrerebbe da alcune voci circolanti, queste automotrici possano essere impiegate su Cosenza e Catanzaro per effettuare il servizio ferroviario ordinario di TPL per andare a sopperire alla forte carenza di materiale rotabile a cui stanno facendo fronte da mesi i depositi FC di Cosenza e Catanzaro. Scelta assolutamente poco condivisibile per almeno 3 ordini di motivi:
1) si tratta a tutti gli effetti di automotrici storiche, ormai cinquantenni, che dovrebbero essere piuttosto sospese dal servizio ordinario perché ormai assolutamente incompatibili con le basilari necessità a livello di comfort per il servizio pendolare nel 2018. La loro età rende questi mezzi poi particolarmente delicati e quindi suscettibili a guasti e malfunzionamenti in caso di uso intenso, come avverrebbe sicuramente in caso di utilizzo per il servizio ordinario. Non secondario è, peraltro, il disagio subito anche dal personale stesso nel lavorare a bordo di mezzi di ormai mezzo secolo di vita;
2) proprio in quanto automotrici storiche, il loro utilizzo per effettuare servizio ordinario rischierebbe di andare a usurare questi mezzi, compromettendone l’eventuale efficienza necessaria a poter essere preservati per i servizi storici e turistici, a cui dovrebbero essere esclusivamente destinati. Oltre al rischio di guasti meccanici, non indifferente è il rischio di usura e danneggiamenti conseguenti ad un intenso uso da parte dei pendolari, spesso poco rispettosi dei mezzi di trasporto pubblico su cui viaggiano (sporcizia, vandalizzazioni, imbrattamenti delle pareti e dei sedili, etc…), che sarebbe un ulteriore fattore che andrebbe ad intaccarne l’integrità per il riutilizzo a fini turistici;
3) la beffa ai danni dell’utenza: in un momento in cui risulta più che mai urgente l’arrivo di mezzi nuovi con elevati standard di comfort e prestazioni, reimmettere in servizio nuovamente mezzi obsoleti sarebbe un salto indietro di 30 anni, nonché un’ennesima beffa ai danni degli oramai esasperati pendolari della rete FC, o di quel che ne resta (dei pendolari… e della rete FC!). Non dimentichiamo che qualche anno fa vennero trasferite a Cosenza e Catanzaro da Potenza alcune automotrici e rimorchiate ex FAL degli anni ’80 (diverse delle quali peraltro mai entrate in servizio sulla rete FC, altre invece fermate più volte dopo pochi mesi di esercizio), e la reazione dei pendolari fu tutt’altro che positiva, sentendosi letteralmente presi in giro per l’arrivo di mezzi “nuovi” di 30 anni!
Qualcuno potrà dire che forse siamo un po’ troppo polemici in questo caso e che la scelta dipenderebbe esclusivamente dalla urgente necessità di avere rotabili aggiuntivi da utilizzare per il servizio che, altrimenti, rischierebbe di non poter essere garantito: condividiamo in parte l’osservazione, ma anche senza soffermarci sull’anomalia del fatto di non avere mezzi disponibili ed efficienti (come è possibile non avere mezzi se dal 2010 a oggi i km di linea ferroviaria si sono dimezzati e i mezzi sono persino aumentati?), non possiamo non far presente che oltre alle M2.200 sono ferme da anni anche automotrici ben più recenti, ossia molte FIAT degli anni 80 (ex FAL) e 90, cioè 20-30 anni più recenti, decisamente più moderne e confortevoli delle ormai vetuste M2.200.
foto di Alessandro Ferrazzo
In attesa dell’arrivo delle nuove automotrici finanziate dalla Regione Calabria e previste dal bando i cui termini per la presentazione delle offerte sono scaduti solo pochi giorni fa, perché allora non rimettere in esercizio le più recenti automotrici FIAT, per le quali dovrebbe essere anche più semplice il reperimento dei pezzi di ricambio (in parte di tipo camionistico IVECO e in parte in comune con le tutto sommato ancora diffuse ALn.663-668 regolarmente in esercizio sulla rete FS) e insistere a voler “riesumare” questi ormai esausti mezzi che andrebbero destinati ai soli servizi turistici?
(A tal proposito segnaliamo che proprio ieri ha fatto una delle sue prime corse la M2.209 MV sulla Cosenza – Rogliano, dopo anni di accantonamento a Cosenza, probabilmente destinata a Catanzaro, quindi sicuramente per servizio ordinario…).
In attesa dunque delle risposte della Dirigenza Aziendale di Ferrovie della Calabria, ci auguriamo quindi che il trasferimento delle automotrici da Gioia Tauro a Cosenza sia effettivamente a scopo turistico e non per il servizio ordinario come potrebbe risultare dalle voci diffusesi nell’ultimo periodo. Vi terremo aggiornati!
LA RISPOSTA DELLA DIRIGENZA AZIENDALE:
Lo spostamento di materiale rotabile da Gioia Tauro a Cosenza è stato deciso come primo motivo per poter sopperire all’effettuazione del programma di esercizio in vigore, atteso il perdurare dell’interruzione della linea tra Cosenza e Catanzaro e nelle more dell’arrivo dei nuovi treni e della riparazione delle frane che a breve sarà messa a gara. Infatti come è noto oggi le attività di manutenzione straordinaria possono essere effettuate soltanto presso le officine di Cosenza mentre presso le officine di Catanzaro può essere effettuata solo una ordinaria manutenzione, e risulta pertanto necessaria una maggiore disponibilità di materiale rotabile. Pertanto, considerato che le linee taurensi sono ormai da tempo sospese, si è deciso di trasferire le automotrici, a suo tempo revampizzate, per evitare un loro degrado e per poterle utilizzare, previo una rapida verifica tecnica, sui servizi ferroviari nelle linee attualmente in esercizio. Ovviamente con l’arrivo dei treni nuovi il loro utilizzo sarà turistico e di grande appeal.
Ringraziamo per la pronta e dettagliata risposta, nella fattispecie per l’apertura verso l’idea del prossimo utilizzo delle automotrici per il futuro servizio turistico. Tuttavia non possiamo condividerla in pieno, in quanto come esplicato nell’articolo, riteniamo che l’utilizzo seppur momentaneo nell’ambito del servizio TPL, potrebbe compromettere per sempre l’integrità dei mezzi.