Elettrificazione Ferrovia Jonica: tra lavori in corso, criticità e proposte
Nonostante l’emergenza Covid-19, nonostante le difficoltà burocratiche tipicamente italiane e nonostante le criticità di cui parleremo tra qualche rigo, i lavori di elettrificazione della Ferrovia Jonica tra Catanzaro Lido e Sibari non si sono mai fermati. Del resto è da qualche mese che, puntualmente, lo facciamo notare ai tanti che già hanno data per spacciata (senza alcun dato per dimostrarlo!) questa importantissima opera che, una volta terminata, cambierà il volto della mobilità, della società e dell’economia dei territori serviti.
Attualmente infatti stanno proseguendo le operazioni di installazione della palificazione tipo LS, precedute dalla costruzione dei plinti di ancoraggio dei pali di sostegno della catenaria. Nei prossimi giorni – ed ovviamente non mancheremo nel documentarlo – si partirà con la costruzione dei primi portali per il sostegno contemporaneo della catenaria su più binari nelle stazioni, per le quali esiste ovviamente una diversa e specifica progettazione degli impianti per la trazione elettrica, rispetto alla “semplice” installazione dei pali nei tratti in piena linea, che risulta completata all’87%. Notizie molto importanti inoltre sono giunte dall’On. Elisabetta Barbuto, deputata del M5s, che lo scorso 1 luglio in videoconferenza ha incontrato i vertici di RFI proprio per fare il punto sul tema elettrificazione: preoccupava notevolmente l’assenza di progettazione delle 14 sottostazioni elettriche di alimentazione tra Lamezia Terme Centrale, Catanzaro Lido e Sibari, ma la stessa RFI ha confermato che la progettazione è già stata eseguita ed inviata al Consiglio Superiore per i lavori pubblici affinchè gli stessi possano essere al più presto approvati.
La criticità più grande, che non ha ancora una soluzione immediata, è rappresentata invece dalla Galleria di Cutro, come purtroppo paventato già negli scorsi mesi (nonostante le notizie inizialmente fossero molto contrastanti). Questa galleria, la più lunga della Ferrovia Jonica con i suoi 2722 metri, attraversa un territorio molto fragile a livello idrogeologico. Infatti, nonostante gli importanti interventi di consolidamento avvenuti ormai tre anni fa, ancora si riscontra la presenza di un movimento franoso che mette a rischio la stabilità della struttura. Ed a maggior ragione lo farà nel momento in cui bisognerà ulteriormente intervenire allargando la sagoma al fine di ricavare gli spazi necessari all’installazione degli impianti per la trazione elettrica. Il problema – al momento – sembrerebbe così grave che la stessa RFI ha confermato che la soluzione ideale sarebbe addirittura quella di costruire una variante di tracciato, e due sono le possibili opzioni: costruzione di un nuovo tunnel parallelo a quello esistente, o individuazione di un tracciato ex novo. L’On. Barbuto, riprendendo la nostra proposta presentata a Crotone lo scorso dicembre 2019, in occasione di un meeting dedicato allo stato del trasporto pubblico organizzato dagli amici del Comitato Cittadino Aeroporto Crotone, propone la costruzione di un tracciato totalmente diverso rispetto a quello attuale, con passaggio dall’Aeroporto S.Anna di Crotone/Isola Capo Rizzuto. Noi di Associazione Ferrovie in Calabria, quindi, non possiamo che rilanciare questa nostra proposta, che ai più potrebbe sembrare fantascienza, ma che evidentemente inizia ad essere valutata positivamente anche dalle figure politiche ed istituzionali del territorio, che hanno a cuore il tema della mobilità.
Peraltro, se tale variante di tracciato venisse costruita, oltre a rivitalizzare lo stesso aeroporto pitagorico, servirebbe l’abitato di Isola Capo Rizzuto in modo maggiormente funzionale rispetto al vecchio impianto, ormai dismesso da anni, posto a grande distanza dal centro abitato e paradossalmente molto più vicino a Crotone che non a Isola Capo Rizzuto, comune di riferimento, che conta oltre 17.000 abitanti – che ovviamente oggi non utilizzano il treno per i propri spostamenti – senza contare le enormi potenzialità rappresentate dai tanti villaggi turistici presenti all’interno di questo comune, in una delle aree a livello naturalistico e archeologico più importanti della Calabria. Non meno importante il tema legato ai tempi di percorrenza: questa ipotetica variante di tracciato, costruita ovviamente con canoni moderni, porterebbe anche ad un abbattimento dei tempi di viaggio tra Catanzaro Lido e Crotone, rispetto all’attuale tracciato passante da Cutro, con ovvio beneficio a tutta la linea Jonica.
Insomma, tra stazione aeroportuale, bacino d’utenza di Isola Capo Rizzuto, relativo turismo estivo e riduzione dei tempi di percorrenza, questa variante rappresenterebbe una svolta importantissima, che giustificherebbe la comunque spesa notevole necessaria alla costruzione, visto e considerato che il nuovo tracciato si svilupperebbe quasi interamente in galleria.
Ma è chiaro che, anche se per assurdo le risorse necessarie alla costruzione di questa grande opera fossero già disponibili domani, passerebbero anni – e non pochi – prima di vederla completata. E ovviamente l’elettrificazione della Ferrovia Jonica non può più attendere: il territorio servito dalla prima ferrovia costruita in Calabria, necessita oggi più che mai del ripristino di treni a lunga percorrenza e della costruzione di un nuovo orario Regionale che preveda anche collegamenti diretti verso Cosenza e la fascia Tirrenica, senza più rotture di carico. In particolare Crotone, città che generava numeri impressionanti sui treni InterCity, InterCity Notte ed Espressi diretti verso il resto d’Italia, non può attendere la costruzione di una variante, che sia passante da Isola Capo Rizzuto o che sia una nuova galleria a Cutro, prima ottenere l’atteso prolungamento del Frecciargento Sibari – Bolzano, che collegherebbe Crotone anche con Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Verona, Trento. E prima di ottenere, non dimentichiamolo, il ripristino dei treni InterCity Notte, fondamentali per garantire un sistema di mobilità a lunga percorrenza su ferro economico e confortevole, in un territorio dove non esiste oggi l’alternativa al trasporto su gomma.
Per questo motivo, quindi, l’Associazione Ferrovie in Calabria auspica – e si batterà affinchè ciò si realizzi – ad una rapida velocizzazione dei lavori di elettrificazione tra Sibari e Crotone, che permetterebbero intanto l’attestazione nella città pitagorica di treni a lunga percorrenza, ed allo stesso tempo all’avvio ( che deve essere immediato ) degli interventi di rinnovo, velocizzazione ed elettrificazione della Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale, tratta per la quale sono stati stanziati oltre 150 milioni di Euro con delibera approvata due anni fa da CIPE e per la quale esiste peraltro già la progettazione relativa alle varianti di tracciato (in primis quella in corrispondenza del ponte provvisorio sul torrente Cancello) necessarie alla riduzione dei tempi di percorrenza ed alla messa in sicurezza del tracciato. Molto più esplicitamente, ci chiediamo: perchè ancora sulla trasversale Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale, a parte l’upgrade tecnologico dei sistemi di sicurezza della circolazione, non è stato spostato neanche un sasso? Specie considerando l’importanza e la strategicità di questa linea, che collega il Capoluogo di Regione all’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme oltre che al corridoio ferroviario tirrenico, ma nonostante tutto subisce ancora oggi la penalizzazione per i tempi di percorrenza eccessivi e la scarsa offerta?
Non dimentichiamo che una rapida esecuzione di queste opere, ovvero velocizzazione ed elettrificazione della trasversale, nonostante la criticità presente nella galleria di Cutro, che potenzialmente rallenterà i lavori di elettrificazione tra Catanzaro Lido e Crotone, eviterebbe anche l’isolamento di Catanzaro! Se infatti Crotone verrebbe servita da collegamenti Freccia/InterCity/InterCity Notte instradati via Sibari/Paola e via Adriatica, Catanzaro potrebbe facilmente ottenere analoghi collegamenti – iniziando da un Frecciargento Catanzaro Lido – Roma Termini, instradati ovviamente via Lamezia Terme Centrale. Nel frattempo, mentre le due principali città colmerebbero il gap trasportistico, si potrebbe “con tranquillità” eseguire le necessarie opere o di messa in sicurezza dell’attuale galleria di Cutro, o della costruzione di una nuova galleria parallela a quella esistente, o della costruzione dell’auspicata variante via Isola Capo Rizzuto. Le località intermedie poste tra Catanzaro Lido e Crotone, ovvero Cropani e Botricello (visto e considerato che la stazione di Cutro è ormai pressochè dismessa per scarsa frequentazione causata dalla lontananza dell’abitato), continuerebbero inizialmente ad essere servite da collegamenti Regionali a trazione diesel posti in coincidenza sia a Catanzaro Lido che a Crotone con i servizi a lunga percorrenza, in attesa del completamento dell’elettrificazione che a quel punto, probabilmente, porterebbe alla concentrazione a a Catanzaro Lido dei servizi attestati temporaneamente a Crotone.
Ma sulla Galleria di Cutro, in ogni caso, vogliamo anche azzardare una possibile ipotesi risolutiva, magari in forma temporanea, che potrebbe permetterere comunque il completamento dell’elettrificazione anche tra Catanzaro Lido e Crotone: ci riferiamo all’installazione di un conduttore rigido, ancorato alla volta della galleria, in luogo della tradizionale e più complessa catenaria. Il conduttore rigido, composto quindi da un’unica barra sulla quale il pantografo di locomotive ed elettotreni capterebbe l’energia elettrica, renderebbe probabilmente necessaria una certa riduzione di velocità all’interno della galleria, ma sarebbe sicuramente il male minore…rispetto ad attendere per altri 10 anni la costruzione di una nuova galleria o di una variante, che comunque continuiamo ad auspicare. Chiaramente questa è solo una nostra proposta, da appassionati e conoscitori delle varie soluzioni legate alla trazione elettrica ferroviaria: non è detto che quanto da noi proposto sia realizzabile, visto e considerato che non conosciamo l’effettivo stato della galleria di Cutro, che potrebbe rendere impossibile anche questa soluzione…magari già pensata e scartata da Italferr, per le problematiche strutturali del tunnel.
Riassumendo (e integrando) quelle che riteniamo debbano essere le priorità per la Ferrovia Jonica:
– Velocizzazione lavori di elettrificazione tra Sibari e Crotone
– Avvio al più presto possibile dei lavori di rettifica ed elettrificazione della Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale
– Recupero, al più presto, delle risorse necessarie all’avvio dell’elettrificazione anche sulla tratta Catanzaro Lido – Melito di Porto Salvo
Questo appello è rivolto ai deputati e senatori calabresi, di ogni colore politico, che hanno a cuore il tema della mobilità su ferro e dell’intermodalità: ovviamente è rivolto anche alla Regione Calabria, in primis all’Assessore alle Infrastrutture Domenica Catalfamo ed al Presidente Jole Santelli, nonostante quella che dovrebbe essere l’istituzione maggiormente interessata e coinvolta da questi temi, risulti totalmente assente dai tavoli tecnici e istituzionali. Allo stato attuale, non possiamo che constatare un totale disinteresse della nuova giunta Regionale, al tema dei trasporti. Ma non su ferro: ai trasporti in generale! Al punto da continuare a mantenere a bordo dei servizi di TPL un distanziamento sociale ormai rimosso da quasi tutte le Regioni del centro-nord Italia, forse proprio per dimenticanza o disinteresse, rischiando di mettere in ginocchio l’intero sistema, in primis quello su gomma e quello di Ferrovie della Calabria, dove l’occupazione massima consentita continua ad essere del 25% dei posti, senza contare che ancora né l’offerta ferroviaria regionale di Trenitalia e Ferrovie della Calabria, né quella su gomma dei vari operatori TPL calabresi, risulta ripristinata per intero.
Chiaramente, ancora stiamo cercando di ottenere un incontro con i vertici regionali preposti: se continuerà questo loro assoluto silenzio, sicuramente inizieremo a bypassare (e lo faremo in modo sonoro) un organo regionale che, a quel punto, imploderà su stesso per inazione e dovrà rendere conto ai cittadini calabresi, che pretendono il completamento di ciò che è stato avviato negli scorsi anni, nell’ambito dei trasporti su ferro. Non certo il barricarsi dei politici all’interno dei palazzi regionali.