Pendolo di Catanzaro: un trampolino verso l’Europa?
Si è svolto ieri sera, presso il palazzo della Provincia di Catanzaro, un interessante convegno dedicato al “Pendolo di Catanzaro”. L’iniziativa, organizzata e fortemente voluta dal circolo PD “Lauria” di Catanzaro, coordinato dal giovane Pasquale Squillace che ha anche moderato il convegno, ha avuto come scopo principale quello di discutere e illustrare al pubblico, le principali caratteristiche tecniche e l’ultilità sociale della futura tratta ferroviaria metropolitana catanzarese.
Una grande opera che, nonostante alcuni difetti che noi di Associazione Ferrovie in Calabria abbiamo sempre segnalato e che ribadiremo tra qualche rigo, potrebbe comunque rappresentare un punto di ripartenza per una città sempre più in preda all’abbandono, con particolare riferimento al centro storico, oggi ulteriormente “svuotato” dal trasferimento della Cittadella Regionale nel quartiere di Germaneto. Un punto di ripartenza che potrebbe proiettare Catanzaro in Europa, come ha sottolineato Michela Avenoso, segretario FILT-CGIL e coordinatrice dell’Osservatorio Provinciale dei Trasporti, organo istituzionale fortemente voluto dal Presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno. La costruzione del Pendolo, andrebbe infatti a connettere la Città con la stazione RFI di Catanzaro, oggi totalmente isolata da praticamente tutti i centri di attrazione, oltre che con la stazione RFI di Catanzaro Lido, in realtà già raggiungibile con i treni di Ferrovie della Calabria, ma carente di un percorso pedonale di collegamento, e di strumenti di informazione reciproca nelle due stazioni RFI ed FdC.
Grazie al Pendolo, quindi, si riuscirebbe a dare sbocco alla città di Catanzaro, sia sulla linea Jonica che direttamente sulla linea Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale che, come annunciato dall’Assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria Roberto Musmanno (che ha assicurato anche il raddoppio dei collegamenti InterCity tra Reggio Calabria e Taranto) e dall’On. Enza Bruno Bossio proprio in questa occasione, verrà finalmente velocizzata. Nelle prossime settimane probabilmente ne sapremo di più: al momento, l’unica certezza è che non è prevista la costruzione di varianti degne di nota, ma soltanto di piccoli interventi di rettifica e messa in sicurezza del tracciato attuale tra Settingiano e Lamezia T.C., oltre ovviamente all’elettrificazione. Altra grande certezza (o almeno così speriamo!), è la costruzione del collegamento ferroviario con l’Aeroporto di Lamezia Terme, che da indiscrezioni dovrebbe essere costituito da una sorta di “anello” (soluzione molto simile a quella prevista per il collegamento ferroviario dell’aeroporto Marco Polo di Venezia) che permetterebbe di evitare i cambi banco dei treni provenienti da tutte le direzioni, come intuitivamente rappresentato di seguito:
Per la costruzione della bretella aeroportuale, con stazione ferroviaria di Lamezia Terme Aeroporto, sono disponibili risorse nazionali per 100 milioni di Euro, mentre per la rettifica e l’elettrificazione della Catanzaro Lido – Lamezia, verrebbero riutilizzati gli 80 milioni di Euro dell’ex fondo di azione e coesione, stanziati nel 2012 dal Ministero della Coesione Territoriale.
Ma ritornando al Pendolo, quali dovrebbero essere le caratteristiche principali di questa nuova tratta metropolitana catanzarese?
Come ha illustrato egregiamente il progettista, Ing. Domenico Angotti, il Pendolo porterà ad una totale rivoluzione della mobilità del Capoluogo, anche sulla già esistente linea FdC a scartamento ridotto Catanzaro Lido – Catanzaro Città. Quest’ultima, infatti, verrà raddoppiata tra Catanzaro Sala e Catanzaro Lido, utilizzando parzialmente la sede della ex linea RFI tra Catanzaro Lido e Settingiano via Catanzaro Sala. E’ prevista anche la costruzione di una nuova fermata, denominata “Magna Grecia”, posta tra l’attuale fermata di Aranceto e la stazione terminale di Catanzaro Lido, e che andrebbe a servire il popoloso quartiere di Fortuna. L’attraversamento del centro abitato di S.Maria di Catanzaro avverrebbe del tutto in sotterranea, per permettere così una ricucitura di un tessuto urbano già di per sè “caotico”, che proprio per renderlo un po’ più vivibile e “green”, verrebbe integrato da nuove aree verdi e piste ciclabili che andrebbero a sorgere come opere collaterali al raddoppio ferroviario.
Proprio in corrispondenza della fermata di Dulcino, invece, sorgerà la diramazione della tratta ferroviaria di circa 5 km che verrà costruita ex-novo, che raggiungerà la stazione RFI di Germaneto: i treni di Ferrovie della Calabria terminerebbero la corsa esattamente di fianco al binario 1 RFI. Lungo questo tragitto, ovviamente, verranno costruite le due fermate a servizio del Policlinico/Università Magna Grecia, e della Cittadella Regionale. Entrambi gli importanti poli di attrazione, perciò, verrebbero collegati direttamente con la rete RFI, e con il centro di Catanzaro. La diramazione a Dulcino, infatti, è prevista con “verso” rivolto a Catanzaro Città, e questa in realtà è stata una potenziale criticità da noi rilevata. Bisogna infatti considerare che, ad oggi, gran parte degli studenti fuori sede, risiedono a Catanzaro Lido e non a Catanzaro Città: per questo motivo, a nostro parere, sarebbe stata utile anche una bretella di collegamento tra la stazione di S.Maria e la linea ferroviaria diretta a Germaneto, per permettere così l’istituzione di treni diretti Catanzaro Lido – Germaneto, che con il previsto ordinamento infrastrutturale, invece, necessiterebbro di effettuare un cambio banco a Dulcino (se la tipologia dell’impianto lo permetterà) o a Catanzaro Sala.
Una buona notizia riguarda il tanto temuto “collo di bottiglia” rappresentato dal tratto in cremagliera ed a binario unico tra Catanzaro Sala e Catanzaro Pratica: collegata al Pendolo, infatti, è stata prevista la costruzione di un piccolo Posto di Movimento sul tratto ad aderenza mista. Anche in Italia, perciò, avremo probabilmente una tratta ferroviaria dotata di particolari scambi armati di rotaia dentata: in questo modo sarà quindi possibile garantire una notevole frequenza di treni su tutta la tratta, anche se il doppio binario da Catanzaro Lido, di fatto, terminerà a Catanzaro Sala. Un’interessante proposta giunta dal Direttore Generale di Ferrovie della Calabria Giuseppe Lo Feudo e che condividiamo totalmente, riguarda l’impostazione del servizio, che dovrebbe essere strutturato attraverso l’istituzione di treni diretti tra Gagliano e Catanzaro Lido/Germaneto, in modo da servire in un’unica soluzione tutte le stazioni che ricadono nel comune di Catanzaro. Ad oggi, come ben noto, le cose non stanno esattamente così, visto che i treni provenienti da Catanzaro Lido terminano la corsa a Catanzaro Città, e per proseguire verso Gagliano è necessario cambiare convoglio e servirsi dei treni diretti a Soveria Mannelli. Analoga situazione, ovviamente, in senso opposto.
Ovviamente, un rilancio in grande stile del sistema ferroviario metropolitano di Catanzaro, non potrà prescindere da una futura integrazione con il corrispondente che nascerà a Cosenza, e del quale discuteremo in un articolo apposito nelle prossime settimane. Nel frattempo comunichiamo che, a breve, dovrebbero essere disponibili 10 milioni di euro di fondi nazionali per il contrasto del dissesto idrogeologico, che permetteranno la messa in sicurezza delle frane che hanno danneggiato la ferrovia Catanzaro – Cosenza a Celsita e Carpanzano, permettendo così il ripristino della continuità ferroviaria tra il capoluogo di Regionale e la città dei Bruzi. Il tutto, ovviamente, in attesa di un responso relativo alla velocizzazione della gloriosa Calabro-Lucana tra Cosenza e Catanzaro che, da buoni appassionati, pur non dimenticando le esigenze del pendolarismo, speriamo non venga mai snaturata nelle sue bellezze paesaggistiche ed infrastrutturali…
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