Un po’ di “Calabro-Lucana” torna a Gioiosa Jonica!
Dopo alcuni mesi di lavori, finalmente un piccolo sogno si è realizzato: grazie all’impegno dei Comuni della Valle del Torbido, che hanno utilizzato alcuni fondi europei della scorsa programmazione POR-FESR 2007-2013, la ex Ferrovia FCL Gioiosa Marina – Mammola è degnamente ricordata con il ritorno di due carri chiusi tipo Fcm alla stazione di Gioiosa Jonica Superiore.
I rotabili, ceduti dalle Ferrovie della Calabria al comune di Gioiosa Jonica e precedentemente accantonati presso il deposito di Gioia Tauro, sono stati ristrutturati a fondo (con tanto di ripristino del meccanismo di scorrimento dei portelloni e della tiranteria dei freni) e posati su un tratto di binario a scartamento 950 mm. Tale binario, è stato installato all’interno di una bellissima piazzetta costruita a ridosso della ex stazione ferroviaria di Gioiosa Jonica Superiore, una delle poche che ancora conservano intatto lo stile FCL, risalente a quando venne chiusa la ferrovia: un vero e proprio tocco d’arte, è stata la riproduzione marmorea, sulla pavimentazione della piazzetta, di un biglietto edmonson che ricorda la tratta ferroviaria, aperta nel 1932 e purtroppo dismessa nel 1968.
Purtroppo la chiusura di questa tratta ha contribuito, seppur a distanza di decenni, al graduale abbandono delle Ferrovie Taurensi (che in ogni caso, anche autonomamente, potrebbero assorbire un enorme traffico pendolare), poichè non si è mai realizzato il collegamento ferroviario jonio-tirreno tra Gioiosa Marina e Gioia Tauro, esistito quindi solo tra Gioia Tauro e Cinquefrondi (tratta chiusa a giugno 2011) e tra Gioiosa Marina e Mammola. Fino agli anni ’60 esistevano addirittura dei servizi bus di FCL tra Mammola e Cinquefrondi, in coincidenza con i treni in entrambi i capilinea, che permettevano, seppur con trasbordo su gomma, di effettuare l’intero percorso tra le due coste…cosa mai esistita, probabilmente, nelle altre trasversali mai realizzate (Soverato – Vibo Valentia, Crotone – Cosenza etc).
Inutile piangere sul latte versato, nè illudersi di ricostruire ciò che esiteva ormai 50 anni fa: il modo migliore per ricordare le ferrovie che non ci sono più (beninteso, quelle dove sono stati rimossi i binari in epoche ormai lontane: dove gli stessi ancora esistono, l’unico modo per farle rivivere è far tornare i treni!) è proprio questo, cioè farle rivivere come memoria storica e riutilizzare sedime e fabbricati per usi diversi, con particolare attenzione alla conversione in green ways per la mobilità ciclopedonale.
Per maggiori info sui lavori di riqualificazione che stanno interessando la vecchia tratta Gioiosa Marina – Mammola, consigliamo di dare uno sguardo a questo nostro articolo di qualche mese fa!