2 agosto 2017: in un giorno speciale, approvata la Legge sulle Ferrovie Turistiche!
“E’ legge! Le FERROVIE TURISTICHE al servizio dello sviluppo economico e turistico dell’Italia. Grazie a tutti quelli che hanno creduto in questo progetto”
Con queste parole, poche ma piene di emozione, l’Onorevole Maria Iacono, dal quale la finalmente Legge prende il nome, ha comunicato l’approvazione all’unanimità del DDL C.1178 dedicato all’Istituzione e regolamentazione delle Ferrovie Turistiche in Italia. Un lavoro avviato nell’ormai lontano 2013, che nello scorso mese di gennaio aveva ottenuto l’approvazione alla Camera dei Deputati e che in tempi davvero brevi rispetto ai “canoni” italiani, proprio ieri è stata anche approvata, ancora una volta all’unanimità, anche al Senato.
Un risultato per il quale ci siamo battuti fortemente in questi ultimi mesi assieme alla Federazione per le Ferrovie Turistiche e Museali (FIFTM), reso possibile anche grazie al costante lavoro degli onorevoli Enza Bruno Bossio e Romina Mura, in Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati. Ma non dimentichiamo anche la significativa audizione dello scorso anno, proprio in commissione trasporti, interamente dedicata alla Regione Calabria, alla presenza del Direttore Generale di Ferrovie della Calabria Giuseppe Lo Feudo e dell’Assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno, e gli incontri avvenuti al Ministero dei Beni Culturali ed al Ministero dei Trasporti, ai quali siamo stati in entrambi i casi presenti come associazione promotrice del trasporto su rotaia turistico (e non), all’interno della nostra Regione.
Ed era chiaro che un così forte impegno da parte della nostra Associazione, ed ovviamente prima ancora della Regione Calabria e delle Ferrovie della Calabria, non poteva che portare ottimi frutti: all’interno delle 18 linee ferroviarie turistiche individuate all’interno della Legge, c’è anche la bellissima Ferrovia Silana Cosenza – San Giovanni in Fiore.
E, coincidenza ha voluto, che la Legge sia stata approvata ad un anno esatto dal ritorno della vaporiera FCL 353 in Sila, il 2 agosto 2016. Qualche giorno dopo, il Treno della Sila di Ferrovie della Calabria sarebbe tornato ad essere realtà, ed oggi, dopo un anno di attività del treno a vapore sull’altopiano silano, i numeri danno ancora più forza all’azienda ferroviaria calabrese ed alla Regione Calabria, nel proseguire con il ripristino del tratto ferroviario San Nicola Silvana Mansio – San Giovanni in Fiore, e successivamente con il ripristino del tratto Pedace – Moccone, rendendo quindi totalmente percorribile l’intera Ferrosilana. Forza oggi raddoppiata con l’approvazione di una Legge che darà nuovo impulso al turismo ferroviario in Italia, avvicinando il nostro paese, ancor di più, a quella cultura del treno turistico che già nel resto d’Europa è realtà da anni, ed ha rilanciato l’economia di interi territori.
Concludiamo questo comunicato riportando di seguito il testo della Legge, intervallato da alcune storiche fotografie di un anno fa, durante il posizionamento sui binari silani della FCL 353, il 2 agosto 2016.
Art. 1.
(Finalità)
1. La presente legge ha come finalità la salvaguardia e la valorizzazione delle tratte ferroviarie di particolare pregio culturale, paesaggistico e turistico, che comprendono i tracciati ferroviari, le stazioni e le relative opere d’arte e pertinenze, e dei mezzi rotabili storici e turistici abilitati a percorrerle, nonché la disciplina dell’utilizzo dei ferrocicli.
Art. 2.
(Individuazione delle tratte ferroviarie ad uso turistico)
1. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e con il Ministro dell’economia e delle finanze, in coerenza con quanto previsto nel piano strategico di sviluppo del turismo in Italia, per il periodo 2017-2022, di cui all’articolo 34-quinquies, comma 1, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da adottare, in prima applicazione, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono individuate e classificate come tratte ferroviarie ad uso turistico le tratte, dismesse o sospese, caratterizzate da particolare pregio culturale, paesaggistico e turistico, suscettibili di essere utilizzate e valorizzate ai sensi del comma 5, purché sia assicurato il finanziamento dei relativi oneri ai sensi dell’articolo 4, comma 2. Con successivi decreti, da adottare con le modalità di cui al periodo precedente, si procede, anche su proposta delle regioni interessate, alla revisione e all’integrazione del suddetto decreto.
2. In deroga a quanto previsto dal comma 1, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono classificate come tratte ferroviarie ad uso turistico, ove risultino rispettate le condizioni di cui al comma 3, le seguenti linee:
a) Sulmona-Castel di Sangro;
b) Cosenza-San Giovanni in Fiore;
c) Avellino-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio;
d) Sacile-Gemona;
e) Palazzolo-Paratico;
f) Castel di Sangro-Carpinone;
g) Ceva-Ormea;
h) Mandas-Arbatax;
i) Isili-Sorgono;
l) Sassari-Palau Marina;
m) Macomer-Bosa;
n) Alcantara-Randazzo;
o) Castelvetrano-Porto Palo di Menfi;
p) Agrigento Bassa-Porto Empedocle;
q) Noto-Pachino;
r) Asciano-Monte Antico;
s) Civitavecchia-Capranica-Orte;
t) Fano-Urbino.
3. Le linee di cui al comma 2 sono classificate come tratte ferroviarie ad uso turistico a condizione che risultino finanziate nell’ambito del contratto di programma con il gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale o con risorse alle stesse destinate dalle regioni competenti e che le medesime regioni, per le linee di loro competenza, non ne richiedano l’esclusione con propria delibera trasmessa al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti entro centocinquanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
4. Qualora sopravvengano modificazioni delle condizioni di cui al comma 3, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro centoventi giorni dal verificarsi delle predette modificazioni, si provvede alla revisione della classificazione delle tratte ferroviarie ad uso turistico effettuata ai sensi del comma 2, fermo restando l’elenco ivi indicato.
5. I tracciati ferroviari, le stazioni individuate come luogo di fermata, le opere d’arte delle tratte ferroviarie ad uso turistico nonché le relative pertinenze possono essere utilizzati e valorizzati per le finalità della presente legge e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, fermo restando il rispetto del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.
6. Nell’ambito dell’individuazione delle tratte di cui al presente articolo, particolare attenzione è prestata alla presenza di manufatti e immobili di valore culturale e artistico che, ad esempio, siano stati utilizzati come luoghi di ripresa cinematografica.
Art. 3.
(Sezione dei rotabili storici e turistici nel Registro di immatricolazione nazionale)
1. Sono rotabili storici:
a) i mezzi ferroviari, motori e trainati, non più utilizzati per il normale esercizio commerciale, che abbiano compiuto il cinquantesimo anno dall’entrata in esercizio del primo esemplare o che abbiano compiuto il venticinquesimo anno dall’entrata in servizio del primo esemplare e che, per particolari caratteristiche tecniche, estetiche e industriali, siano testimonianza di significative evoluzioni nel campo del trasporto ferroviario nazionale;
b) le locomotive a vapore circolanti sulle ferrovie regionali, anche a scartamento ridotto.
2. Sono rotabili turistici i mezzi che hanno un utilizzo esclusivamente turistico, quali carrozze panoramiche o scoperte.
3. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentiti il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, è disciplinata, nell’ambito del registro di immatricolazione nazionale di cui all’articolo 33 del decreto legislativo 8 ottobre 2010, n. 191, una sezione dedicata ai rotabili storici e turistici. L’iscrizione avviene, con oneri a carico del richiedente, a cura dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, che può avvalersi, tramite apposita convenzione, della Fondazione FS Italiane, della Federazione italiana delle ferrovie turistiche e museali — FIFTM e di altre associazioni di categoria.
4. Nella sezione di cui al comma 3 sono iscritti, su richiesta del soggetto proprietario, del concessionario o dell’impresa ferroviaria, i rotabili idonei alla circolazione sulle tratte ferroviarie di cui all’articolo 2, nonché sulle altre tratte ferroviarie nei limiti e con le modalità di cui all’articolo 7. Nella richiesta di iscrizione, il soggetto proprietario, il concessionario o l’impresa ferroviaria produce la documentazione necessaria a dimostrare l’idoneità del rotabile alla circolazione ai sensi degli articoli 6 e 7. I rotabili di cui ai commi 1 e 2 non idonei alla circolazione possono essere iscritti in un apposito albo tenuto a cura della Fondazione FS Italiane.
5. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono determinati i requisiti di idoneità alla circolazione per i rotabili iscritti nella sezione di cui al comma 3, che devono essere equivalenti in termini di sicurezza complessiva rispetto ai requisiti prescritti per la circolazione dei rotabili ad uso commerciale, ma comunque tali da consentirne la valorizzazione e l’uso. Con il medesimo decreto è definita la tariffa ai fini dell’iscrizione nella sezione di cui al comma 3, in modo da consentire l’integrale copertura dei costi a carico del richiedente.
Art. 4.
(Gestione dell’infrastruttura)
1. Le tratte ferroviarie, le stazioni e le relative opere d’arte e pertinenze delle ferrovie individuate ai sensi dell’articolo 2 restano nella disponibilità dei soggetti proprietari o concessionari, che sono responsabili del mantenimento in esercizio nonché della manutenzione, della funzionalità e della sicurezza delle medesime infrastrutture, che sono classificate, ai fini della manutenzione ed esercizio, con apposita categoria turistica.
2. Gli interventi di ripristino della tratta ferroviaria nonché quelli relativi al mantenimento in esercizio, alla funzionalità e alla sicurezza dell’infrastruttura sono realizzabili se finanziati nell’ambito del contratto di programma con il gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale ovvero nell’ambito delle risorse destinate da ciascuna regione all’infrastruttura ferroviaria regionale di competenza.
3. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sono approvate, su proposta del gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale, le tariffe da corrispondere al gestore medesimo per l’utilizzo della stessa ai sensi dell’articolo 5. Nel caso di infrastruttura ferroviaria regionale le tariffe sono approvate, su proposta del gestore dell’infrastruttura medesima, con provvedimento della regione.
Art. 5.
(Gestione dei servizi di trasporto turistico e delle attività commerciali connesse)
1. Per l’affidamento dei servizi di trasporto turistico e delle attività commerciali connesse, ivi compresi l’allestimento di spazi museali e le iniziative di promozione turistico-ricreativa, sia a bordo che nelle stazioni, le amministrazioni di cui al comma 2 procedono alla previa pubblicazione nel proprio sito internet, per almeno trenta giorni, di un apposito avviso, con il quale rendono nota la ricerca di soggetti gestori, ovvero comunicano l’avvenuto ricevimento di una candidatura, indicando sinteticamente il contenuto del contratto proposto. Trascorso il periodo di pubblicazione dell’avviso, l’amministrazione può procedere liberamente all’affidamento e alla definizione del conseguente contratto, purché nel rispetto dei princìpi di imparzialità e di parità di trattamento fra gli operatori che abbiano manifestato interesse, fermo restando il rispetto dell’articolo 80 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
2. I soggetti che intendono manifestare il proprio interesse ovvero candidarsi alla gestione dei servizi di trasporto turistico e delle attività commerciali connesse ne fanno domanda:
a) al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per le tratte di competenza del gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale;
b) alle regioni interessate per le ferrovie regionali.
3. Nella domanda il richiedente indica le tratte ferroviarie interessate, la tipologia dei rotabili che intende utilizzare, la frequenza delle corse, l’impresa ferroviaria che eserciterà il servizio di trasporto, di cui al capo II del decreto legislativo 15 luglio 2015, n. 112, nonché le tipologie di attività di promozione turistico-ricreativa che intende esercitare. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti o la regione, acquisiti i pareri del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e delle regioni interessate, ciascuno per i profili di propria competenza, può formulare un diniego motivato alla presentazione della candidatura o della manifestazione di interesse entro sessanta giorni dalla ricezione, qualora il soggetto, invitato a fornire i necessari chiarimenti e integrazioni, non risulti idoneo alla gestione dei servizi. Nel caso di domanda indirizzata alle regioni, queste ultime acquisiscono anche il parere del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per i profili attinenti alla competenza sulle tratte interconnesse alla rete nazionale ai fini della valutazione degli effetti sul sistema ferroviario nazionale. I pareri del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e delle regioni relativamente alle attività commerciali connesse, ivi compresi l’allestimento di spazi museali e le iniziative di promozione turistico-ricreativa, sia a bordo che nelle stazioni, sono vincolanti.
4. Alle procedure di affidamento di cui al presente articolo si applicano, ove ne ricorrano i presupposti, le disposizioni del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
5. Resta salva la facoltà delle amministrazioni di cui al comma 2 di procedere ad affidamenti diretti per le attività connesse al servizio di trasporto turistico in favore delle associazioni di promozione sociale di cui alla legge 7 dicembre 2000, n. 383, degli enti di volontariato di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266, delle organizzazioni non governative di cui alla legge 26 febbraio 1987, n. 49, e delle cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381.
6. Le procedure di cui al presente articolo sono esperite esclusivamente per via telematica.
Art. 6.
(Condizioni di sicurezza della circolazione)
1. Sulle tratte ferroviarie ad uso turistico possono circolare i rotabili ordinari e i rotabili storici e turistici iscritti nella sezione di cui al comma 3 dell’articolo 3.
2. Al fine di garantire la sicurezza della circolazione ferroviaria sulle tratte di cui all’articolo 2, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie determina, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, i livelli di sicurezza che, in relazione alle caratteristiche della tratta ferroviaria, dei rotabili e del servizio di trasporto, devono essere garantiti, indicando un elenco di possibili misure compensative o mitigative del rischio. Il gestore dell’infrastruttura di cui all’articolo 4 definisce, con specifiche istruzioni tecniche e operative, le misure compensative o mitigative del rischio da adottare, individuandole nell’ambito di quelle indicate dall’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie ovvero prevedendone altre equivalenti in relazione ai livelli di sicurezza. Il gestore dell’infrastruttura trasmette per via telematica le istruzioni tecniche e operative all’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, che, entro trenta giorni, può richiedere modifiche o integrazioni, sulla base di una puntuale analisi che evidenzi l’inadeguatezza delle stesse rispetto ai livelli di sicurezza da garantire. In assenza di richieste di modifiche o integrazioni, trascorso il termine di cui al periodo precedente, le istruzioni tecniche e operative stabilite dal gestore dell’infrastruttura sono adottate dal soggetto che ha in gestione i servizi di trasporto turistico ai sensi dell’articolo 5.
Art. 7.
(Circolazione dei rotabili storici e turistici sull’infrastruttura ferroviaria nazionale)
1. Al fine di svolgere il servizio di trasporto sulle tratte ferroviarie ad uso turistico, i rotabili iscritti nella sezione di cui al comma 3 dell’articolo 3 possono circolare anche su tratti dell’infrastruttura ferroviaria nazionale e regionale, previa disponibilità della relativa traccia oraria.
2. L’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie stabilisce le misure di sicurezza che devono essere adottate per la circolazione dei rotabili storici e turistici sull’infrastruttura ferroviaria nazionale e regionale, determinando misure per la circolazione equivalenti in termini di sicurezza complessiva a quelle prescritte per la circolazione dei rotabili ad uso commerciale e che comunque devono garantire la piena operatività dei rotabili storici unitamente a condizioni di marcia che rendano sostenibile e attrattiva l’offerta commerciale derivante dai viaggi turistici.
Art. 8.
(Convenzioni con associazioni e organizzazioni di volontariato)
1. I soggetti che hanno in gestione i servizi di trasporto turistico e le attività commerciali connesse di cui all’articolo 5 possono avvalersi, tramite apposite convenzioni, della collaborazione di associazioni e organizzazioni di volontariato che abbiano specifica esperienza e competenza nei settori ferroviario, turistico, culturale e ambientale. Le convenzioni possono prevedere la partecipazione delle associazioni e organizzazioni a percorsi formativi organizzati dai soggetti di cui all’articolo 5.
Art. 9.
(Attività di promozione e valorizzazione
del territorio)
1. I gestori dei servizi e delle attività di cui all’articolo 5 assicurano l’integrazione delle iniziative turistico-ricreative connesse ai servizi con le attività di promozione e valorizzazione del territorio svolte dagli enti locali interessati.