Catanzaro: salviamo le locomotive TIBB “1” e “2”
Sono trascorsi ormai 3 anni dal quel giugno del 2012, quando durante i polverosi lavori di smantellamento dello storico cementificio di Catanzaro Sala, vennero fuori due piccoli gioielli di archeologia ferroviario-industriale, datati 1926. Si trattava delle due locomotive elettriche ad accumulatori (per capirci meglio: locomotive a batterie ricaricabili!), molto semplicemente classificate come “1” e “2”, appartenenti alla società Italcementi che gestiva lo stabilimento industriale. I due storici e rari rotabili, si trovavano ricoverati dal 1986 all’interno di una piccola rimessa sita all’interno dell’area industriale in via di smantellamento: come noto, il cementificio è da sempre stato raccordato alla stazione di Catanzaro Sala, tramite un binario che si diramava dal fascio di ricovero posto di fronte al binario 3 dell’omonima stazione. In realtà, esisteva perfino un ulteriore raccordo che connetteva il cementifio alla rete di Ferrovie della Calabria, all’epoca Ferrovie Calabro Lucane, che si staccava dalla Catanzaro Lido – Catanzaro Città sempre nei pressi della stazione di Catanzaro Sala FCL. I locomotori ad accumulatori in questione (costruiti dalle Officine Meccaniche Stanga e dalla Carminati&Toselli, con componenti elettriche del Tecnomasio Italiano Brown Boveri), si occupavano di manovrare i carri merci che arrivavano e partivano dal cementificio, carichi di materia prima o prodotto finito, che venivano poi inviati in tutta Italia…non prima di essere smistati, ovviamente nella stazione di Catanzaro Sala, che come ricordiamo per dovere di cronaca, è stata (molto sbadatamente…) dismessa nel giugno del 2008. Sulle fiancate delle piccole locomotive, figura una rudimentale scritta con gessetto bianco: “CARICATO 14.11.86”. E’ probabilmente da quel giorno, o da quelli immediatamente successivi, che i due rotabili hanno cessato il loro glorioso esercizio, venendo probabilmente dimenticati un po’ da tutti. O quasi. Nell’ottobre del 2010, durante alcuni lavori di manutenzione alla vicina linea ferroviaria di Ferrovie della Calabria, l’ingresso del raccordo del cementificio è stato parzialmente disboscato. Fu così che, ai componenti dell’Associazione Ferrovie in Calabria, arrivarono le seguenti parole: “ragazzi, ci sono due locomotive a due assi…rosse e verdi, dentro una rimessa vicino al cancello ferroviario del cementificio. Sembra roba di notevole valore!” Dopo la “soffiata”, non si è atteso oltre: il giorno successivo venivano scoperte e fotografate le locomotive che per anni sono rimaste abbandonate all’interno della loro rimessa, ormai circondata da pareti di rovi ed arbusti.
Nel frattempo l’associazione prova ad organizzare un loro recupero, che già da subito appariva come burocraticamente e finanziariamente non semplice, ma nel giro di due anni la vicenda diventa di opinione pubblica…visto che, nel 2012, sono stati avviati i lavori di demolizione dell’intera struttura del cementificio, e che senza un intervento istituzionale, avrebbero portato anche alla distruzione dei due pezzi storici. L’Associazione Ferrovie in Calabria si è così mobilitata mediaticamente, venendo ricevuta nel mese di giugno 2012 dal Sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, anche grazie all’impegno del consigliere comunale Sergio Costanzo. Nasce così una sorta di “protocollo di salvaguardia” tra Comune di Catanzaro, Italcementi e General Smontaggi (la società che si occupava della demolizione dello stabilimento), atto a risparmiare le locomotive dalla pinza demolitrice, e donarle allla collettività catanzarese…e quindi al Comune. Ovviamente, con l’intento di ristrutturarle e monumentarle (in luogo più o meno indefinito…), in ricordo del passato industriale di Catanzaro: in realtà sono state ventilate varie ipotesi sul luogo di monumentazione, partendo dal Parco della Biodiversità, e finendo al futuro Parco della Fiumarella, che tra l’altro dovrebbe sorgere proprio nell’area su cui insisteva il cementificio.
Ma, tra il dire ed il fare, si è messa di mezzo la burocrazia ed il classico “fare le cose a metà” che troppo spesso ci contraddistingue. Dopo tre anni, le storiche locomotive che per qualche mese sono state “illuse” sul ritorno ad una nuova vita, si trovano di nuovo sommerse di rovi, nell’ex area Italcementi…con l’unica differenza che, per lo meno, prima del 2012 avevano un tetto che le proteggeva dalle intemperie. L’Associazione Ferrovie in Calabria rilancia quindi l’appello ad associazioni ed istituzioni: Catanzaro possiede due rotabili ferroviari quasi centenari e di inestimabile valore, che rappresentano inoltre l’unico ricordo tangibile dello storico cementificio catanzarese. Non lasciamole morire una seconda volta, anche perchè appartengono a tutti i cittadini, e rappresentano un bene identitario della collettività.
UNA PROPOSTA “DI EMERGENZA”
Considerato che le due locomotive appartengono oggi al Comune di Catanzaro, in attesa di chiare decisioni sulla loro futura collocazione (e soprattutto sulla loro ristrutturazione), i rotabili potrebbero essere trasferiti al coperto all’interno dei capannoni del depositoofficina AMC sito nel quartiere di Pistoia, valutando preventivamente la disponibilità di spazi all’interno delle stesse. Si specifica che la distanza dall’ex area Italcementi, dove si trovano accantonate le locomotive, fino al deposito AMC, è di soli 4,5 km circa.