Ferrovia Gioia Tauro – Palmi: la bella addormentata nel bosco (di ulivi)
Purtroppo ne abbiamo avuto la conferma lo scorso 19 febbraio, durante un sopralluogo: i lavori di ripristino della ferrovia Gioia Tauro – Palmi sono totalmente fermi. Le uniche piccole attività si stanno svolgendo solo all’interno dell’ex magazzino merci della stazione di Palmi, in corso di ristrutturazione, ed all’interno del quale dovrà sorgere un punto di ristoro.
Sul resto della linea e presso il capolinea di Gioia Tauro, invece tutto tace. Rimesse chiuse, lavoratori in parte sfiduciati, ma in parte ancora speranzosi: vogliamo esserlo anche noi di Ferrovie in Calabria, ma alla speranza affianchiamo anche una battaglia di informazione e sensibilizzazione che nelle prossime settimane proseguirà, finchè la Regione Calabria non darà una chiara risposta sulle sorti che attendono questa linea a scartamento ridotto di Ferrovie della Calabria. A tal proposito, ricordiamo l’articolo che abbiamo pubblicato (e diffuso a tutte le testate giornalistiche del reggino tirrenico) alla fine di gennaio, all’interno del quale abbiamo riportato alcuni screen della Delibera di Giunta Regionale n.436 del novembre 2013, che dava il via libera allo stanziamento di 4,7 milioni di Euro per il ripristino della linea ferroviaria, e per la creazione di un sistema di trasporto integrato gomma/ferro nella Piana. Inoltre, a proposito della ferrovia Gioia Tauro – Palmi, siamo anche intervenuti in diretta su Articolo 21, il noto programma di Lino Polimeni in onda sulla tv calabrese RTC:
Riteniamo che non ci sia molto da altro da ribadire: vogliamo specificare solo che, alla luce delle tristissimi visioni delle rimesse di Gioia Tauro sbarrate, e soprattutto degli interventi di contenimento della frana tra San Fantino e Palmi pressochè conclusi, ma in stato di abbandono, rinnoviamo ancora una volta i nostri quesiti. Perchè i lavori sono fermi? Che fine hanno fatto i 4,7 milioni di Euro destinati alla riapertura della linea? Di chi sono le responsabilità di questa interruzione? Non dimentichiamo che sono già state spese cifre consistenti, per eseguire la messa in sicurezza della frana, la pulizia della linea ferroviaria (che sta già iniziando a ricoprirsi nuovamente di vegetazione…), il risanamento del fabbricato viaggiatori di Gioia Tauro, l’acquisto di nuove sellerie e tappezzerie per rinnovare le automotrici M2.200 taurensi: abbandonare il progetto di ripristino del servizio ferroviario, in questo momento, non rappresenterebbe solo un vero e proprio scippo alla popolazione taurense, ma anche un potenziale sperpero di denaro pubblico.
In attesa di una risposta da parte delle istituzioni e dalla politica (magari dal neo assessore ai trasporti Nino De Gaetano), i 9 km di ferrovia continuano ad attendere il ritorno del treno, tra ulivi e terrazzamenti affacciati sul Golfo di Gioia Tauro…