Dal PNRR 60 milioni per nuovi InterCity sulla Ionica: le nostre considerazioni
Buone notizie sì, ma sicuramente da contestualizzare e inserire all’interno di vedute che, auspichiamo, possano essere ben più ampie. Ci riferiamo al recente annuncio del Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile, Enrico Giovannini, relativo al finanziamento di 60 milioni di euro attraverso il PNRR per l’acquisto di 7 treni bimodali, destinati ai servizi InterCity tra Reggio Calabria Centrale e Taranto, a servizio dell’intera linea ferroviaria Ionica. Le risorse, destinate a Trenitalia, prevedono l’acquisto e la messa a disposizione dei nuovi convogli entro il 31 dicembre 2024: data che, per gli addetti ai lavori, rappresenta quella di accantonamento pressochè definitivo dei locomotori diesel D445, almeno per quanto riguarda i servizi commerciali. Chiaramente, considerando che questo gruppo di locomotive diesel ormai quarantennali (ma ancora decisamente affidabili e versatili), si occupa della trazione delle due coppie di treni InterCity 559/562 e 564/567 Reggio Calabria Centrale – Taranto via Roccella Jonica/Catanzaro Lido/Crotone, non poteva non essere presa in considerazione un’alternativa a breve termine per garantire il futuro di questi importanti collegamenti a media percorrenza lungo la dorsale ferroviaria Ionica. Con quasi assoluta certezza, i convogli bimodali individuati dal MIMS saranno i nuovi Blues (HTR 312 e 412), peraltro ordinati dalla Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia anche per servizi regionali in Calabria: nel caso dei 7 convogli destinati ai servizi InterCity, chiaramente gli allestimenti interni saranno appositamente progettati per percorrenze medio/lunghe, differenziandosi quindi dagli allestimenti previsti per gli HTR312/412 destinati al trasporto regionale.
Indubbiamente, quindi, si tratta di un segnale di interesse sul futuro della Ferrovia Ionica anche per quanto riguarda i servizi a media percorrenza: è chiaro però che un appunto vada fatto.
La volontà del MIMS di investire su materiale rotabile destinato al miglioramento ed al mantenimento nel tempo della relazione Reggio Calabria Centrale – Taranto, temiamo possa significare l’abbandono del progetto di ripristino dei servizi a lunga percorrenza ed in particolare notturni lungo la dorsale Ionica. Da ormai dieci anni, l’Associazione Ferrovie in Calabria si sta battendo per il ripristino del collegamento InterCity Notte Reggio Calabria Centrale – Milano Centrale interamente via Jonica, scelleratamente soppresso esattamente dieci anni fa, a dicembre del 2011. Un passo dopo l’altro, in questi anni, sono state gettate le basi per il ripristino di questo servizio fondamentale per la mobilità a lunga percorrenza di quasi 1 milione di abitanti: proprio con questo intento, nel 2018 sono stati “lateralizzati” alcuni locomotori diesel D445, dotandoli di centralina e prese a 18 poli sui frontali, con l’obiettivo di renderli nuovamente utilizzabili per l’effettuazione di treni InterCity ed InterCity Notte composti da vetture dotate di impiantistica per il controllo dell’apertura/chiusura porte direttamente dalla cabina dei locomotori. Nonostante tutto, ancora oggi continua a risultare necessaria una rottura di carico a Taranto, per i viaggiatori diretti a Milano Centrale, o a Metaponto per quelli diretti a Napoli/Roma: non ci sono dubbi sul miglioramento del comfort a bordo delle due relazioni InterCity RC-TA, grazie all’utilizzo di comode vetture UIC-Z e non più di carrozze UIC-X del trasporto regionale o peggio ancora automotrici ALn668, ma tutto ciò fa risultare ancor più paradossale la mancanza di relazioni ferroviarie dirette tra il versante ionico ed il resto d’Italia. Se prima della lateralizzazione dei locomotori D445, sulla linea Ionica l’utilizzo di materiale rotabile incompatibile con quello dei treni InterCity Notte ed InterCity rendeva impossibile la prosecuzione da Taranto verso il resto d’Italia, oggi tutto ciò non è più un problema. Le tre vetture che compongono le due coppie di treni che quotidianamente collegano lo Stretto con la città pugliese, potrebbero essere integrate praticamente da subito, con vetture cuccette e vetture letto, da agganciare/sganciare a Taranto dai rispettivi treni InterCity ed InterCity Notte per Roma e Milano poste in coincidenza con i due servizi provenienti da Reggio Calabria. Oppure, semplicemente, far proseguire da Taranto in direzione Reggio Calabria entrambi i treni da/per Roma Termini e Milano, semplicemente sostituendo il locomotore elettrico titolare con una D445. Di fatto, l’unico costo aggiuntivo (se mai ci fosse) per il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, ente finanziatore dei cosiddetti “Servizi Universali” ovvero i treni InterCity ed InterCity Notte, sarebbe soltanto quello della manovra di aggancio/sgancio a Taranto. Nessun treno aggiuntivo, ma soltanto “fusione” tra treni già esistenti. E, non ci sono dubbi, un servizio diretto tra la fascia Jonica e Roma/Milano e relative città intermedie, risulterebbe molto più appetibile per l’utenza rispetto all’attuale offerta che prevede una sicuramente non comoda rottura di carico a Taranto.
L’acquisto dei treni Blues per rinnovare il servizio InterCity RC – TA, quindi, se da un lato non può che farci piacere, dall’altro getta non poche ombre sul futuro dell’offerta a lunga percorrenza sulla Ferrovia Jonica. Ma non solo: paradossalmente, la getta, seppur in parte, anche sulla stessa elettrificazione della Ferrovia Jonica, in particolare del segmento Catanzaro Lido – Melito di Porto Salvo per il quale comunque sembrerebbe assicurato un finanziamento di 300 milioni di euro sempre a valere sul PNRR. Acquistare i Blues per un servizio a media percorrenza sulla Ferrovia Ionica, significa di fatto ammettere che il processo di elettrificazione, per lo meno integrale da Sibari a Melito di Porto Salvo, avrà durata decennale.
Sorge spontanea anche un’altra domanda: forse il ripristino di un collegamento InterCity Notte tra Reggio Calabria Centrale e Milano Centrale o in generale a lunga percorrenza e non limitato a Taranto, non avviene perchè lo stesso MIMS prevede già che dal 2025 dovrebbe essere nuovamente soppresso per assenza di locomotori diesel utilizzabili per la trazione dello stesso? Se si considera che al 31/12/2024 i locomotori diesel D445 dovranno essere accantonati, e non ci sono dubbi che entro tale data non sarà completata l’elettrificazione tra Catanzaro Lido e Melito di Porto Salvo, ma lo sarà invece solo tra Catanzaro Lido e Sibari, purtroppo la prospettiva è solo una: proseguire con i servizi InterCity Reggio Calabria Centrale – Taranto, effettuati con materiale rotabile bimodale, ed attestare a Catanzaro Lido via Crotone una nuova offerta IC/ICN/AV da/per il Centro/Nord Italia che a quel punto sarebbe interamente effettuata in trazione elettrica. Se la prospettiva fosse effettivamente questa, indubbiamente la fascia Jonica a nord di Catanzaro Lido, Crotone compresa, tornerebbe ad essere servita da collegamenti ferroviari a lunga percorrenza più che dignitosi, interamente in trazione elettrica: ancora una volta, invece, a sud di Catanzaro Lido, ci si dovrebbe continuare ad accontentare di semplici relazioni Reggio Calabria Centrale – Taranto e per poter usufruire di un treno notturno o ad Alta Velocità diretto a Nord, diventerebbe necessaria una rottura di carico a Catanzaro Lido. Sicuramente una prospettiva di gran lunga migliore rispetto a quanto avviene oggi, e si tratterebbe della fine di un incubo per più della metà del versante Ionico calabrese che tornerebbe ad essere attraversato dai treni a lunga percorrenza. Riteniamo però che l’intera Ferrovia Ionica meriti lo stesso trattamento, ed auspichiamo quindi ad una consistente velocizzazione dell’iter di progettazione ed avvio dei lavori di elettrificazione anche della Catanzaro Lido – Melito di Porto Salvo e, soprattutto, nel frattempo, ad un urgente completamento dell’elettrificazione e messa sotto tensione della tratta Sibari – Crotone sulla quale non insiste alcuna particolare criticità come, purtroppo, nel caso del segmento Crotone – Catanzaro Lido sul quale incombe la problematica legata all’attraversamento della Galleria di Cutro.
Bella riflessione la condivido con tutta la vostra associazione