Da Reggio Calabria a Roma in 4 ore: quali saranno gli interventi?
In occasione della presentazione del Piano per il Sud, a Gioia Tauro, da parte del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, lo stesso premier ha annunciato il progetto (definito già concreto), per la realizzazione di un servizio ferroviario ad Alta Velocità tra Reggio Calabria Centrale e Roma Termini in circa 4 ore. Giusto e condivisibile il paragone di Conte: “Roma-Reggio Calabria sono 700 chilometri, Roma-Torino 690, perché se vado a Torino ci devo impiegare poco più di quattro ore e a Reggio cinque?” La cifra stanziata per la realizzazione di ciò, dovrebbero essere i 3 miliardi di Euro destinati all’Alta Capacità tra Salerno e Reggio Calabria, annunciati dal Ministro dei Trasporti Paola De Micheli qualche settimana fa, in occasione di una sua visita a Corigliano-Rossano.
Ciò che però ancora non viene esposto da alcuna fonte governativa, è il piano concreto che renderebbe possibile l’abbattimento di circa un’ora di percorrenza tra Reggio Calabria Centrale e Roma Termini. Ovviamente tale abbattimento è riferito esclusivamente ai collegamenti già esistenti Frecciargento tra la città dello Stretto e la Capitale (coppie FA 8340/8344-8343/8345), che prevedono tempi di percorrenza a cavallo tra le 4h51′ e le 5h03′.
Come si può abbattere il tempo di percorrenza di circa un’ora, pur mantenendo le attuali fermate, che sono le minime necessarie concepite come hub a servizio di macroaree (Reggio Calabria Centrale, Villa San Giovanni, Rosarno, Lamezia Terme Centrale, Paola), intervenendo solo sull’attuale tracciato ferroviario tra Salerno e Reggio Calabria Centrale?
Oggettivamente, ci sembra un po’ difficile: qualsiasi provvedimento, non può non tenere in considerazioni pesanti rettifiche del tracciato, e soprattutto la costruzione – da noi sempre fortemente sostenuta – della variante Sapri – Ogliastro, che da sola renderebbe possibile un abbattimento dei tempi di percorrenza che sfiorerebbe i 15 minuti.
Ecco di seguito la specifica slides di RFI (qui il link per consultare il documento completo)
Com’è possibile notare, il costo della variante Sapri – Ogliastro si aggirerebbe però attorno ai 3,7 miliardi di Euro, che superano (seppur di relativamente poco) i 3 miliardi annunciati dal Ministro dei Trasporti Paola De Micheli. Ammesso che il budget disponibile venisse portato a 3,7 miliardi, ovvero la cifra necessaria per costruire questa importante variante, non si recupererebbero però più di 15 minuti. Per arrivare a circa un’ora di risparmio dei tempi di percorrenza, serve recuperare altri 45 minuti: come lo si potrà fare, senza ulteriori rettifiche di tracciato importanti (alcune in realtà già realizzate, come ad esempio il nuovo attraversamento sul fiume Petrace a Gioia Tauro, in viariante rispetto ai vecchi viadotti e con vel max di 150 km/h in luogo degli 80 km/h precedenti)), probabilmente anche quadruplicamenti sulle tratte a maggiore traffico (e ci riferiamo principalmente alle tratte Salerno – Battipaglia e Rosarno – Villa San Giovanni), oltre ad altri interventi legati all’upgrade dei sistemi di segnalamento, in parte già realizzati ed in parte in corso.
Insomma, non è così semplice recuperare un’ora sull’attuale tracciato ferroviario tirrenico: non è semplice, ma neanche impossibile, se si eseguono le opere idonee al raggiungimento di tale obiettivo. Ma per realizzarle, servono anche le cifre idonee: con 3 miliardi di Euro, non si realizza neanche la variante Sapri – Ogliastro!
Chiaramente, il nostro punto di vista è solo quello di un’associazione di appassionati e studiosi di trasporto su rotaia, e non possiamo certo definirci infallibili: proprio per questo motivo, per fugare ogni dubbio, riteniamo opportuno che da parte del Governo, venga esposto al più presto il piano dettagliato che spieghi ai cittadini calabresi come si potrà raggiungere l’ambizioso obiettivo di portare a quattro ore i tempi di percorrenza tra Reggio Calabria Centrale e Roma Termini, che ricordiamo, sarebbero circa 3 ore e mezza da Lamezia Terme Centrale, 3 ore da Paola: una rivoluzione assoluta nella storia del trasporto su ferro calabrese e siciliano, ed una svolta assoluta che allontanerebbe lo spettro dell’isolamento che da secoli attanaglia la nostra terra.