Frecciargento Sibari – Bolzano e fermata ad Agropoli: le nostre osservazioni
Relativamente alla proposta di “ViviCilento”, che auspica all’istituzione della fermata di Agropoli – Castellabate per la coppia di treni Frecciargento Sibari – Bolzano, relazione finanziata dalla Regione Calabria, abbiamo formulato assieme agli amici del Consorzio Operatori Turistici Diamante e Riviera dei Cedri, un comunicato congiunto:
Comprendiamo perfettamente le ragioni che hanno portato ViviCilento a formulare la richiesta della fermata del treno Frecciargento Sibari-Roma-Bolzano nella stazione di Agropoli-Castellabate ma a nostro avviso introdurre questa fermata non sarebbe una scelta giusta poiché si penalizzerebbe l’utenza calabrese creando una “guerra tra poveri”.
Questo treno infatti é l’unico che collega il versante jonico e quello nord tirrenico della Calabria con Roma, Firenze, Bologna e Bolzano via AV, e già oggi si é registrata una sovracompensazione dei biglietti, cioé sono stati venduti più biglietti di quanto previsto. Peraltro, in alcuni giorni della settimana si registra il tutto esaurito, per non parlare dei periodi di festa nei quali i biglietti si esauriscono molto tempo prima dell’avvio degli specifici periodi.
Tale servizio, che é stato definito un “treno sociale”, si é concretizzato solo grazie ad una lunga sinergia istituzionale tra la Senatrice Rosa Silvana Abate e la Regione Calabria con l’impegno del Prof. Roberto Musmanno, Assessore alle Infrastrutture. Visto il primo “no” da parte di Trenitalia, la Regione Calabria ha dovuto stanziare € 1 450 000 + Iva per la sua attivazione. La Regione Campania non solo non ha partecipato alle trattative ma non ha neanche contributo economicamente nonostante nel suo territorio ricadano due fermate molto utilizzate, ovvero quelle di Napoli Afragola e Salerno.
Se già oggi avviene ció, immaginiamo cosa succederà nel breve periodo, quando saranno attivati i collegamenti su bus con Castrovillari (dal prossimo 1 febbraio), la coincidenza su ferro con Crotone e la nuova fermata a servizio dell’area urbana di Cosenza. Introdurre la fermata ad Agropoli vorrebbe dire penalizzare chi vive in queste zone che, a differenza del Cilento, sono fortemente isolate e non hanno altri treni di cui servirsi se non questo, e l’alternativa sono infatti i bus.
Volendo fare un esempio concreto, se una parte dei posti venisse bloccata per la tratta Agropoli-Roma, si impedirebbe di acquistare l’ intera tratta Sibari-Roma, cioé vorrebbe dire non solo un danno per i cittadini calabresi ma anche una perdita in termini economici perché rimarebbe scoperta la tratta Agropoli-Sibari.
Si potrebbe poi realizzare un effetto boomerang, cioé ne chiederebbero la fermata anche altre località come Vallo della Lucania e Sapri, ed in pratica si ridurrebbe il servizio al pari di quello di un Intercity, servizio in questo caso finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti attraverso apposito Contratto di Servizio con Trenitalia, relativamente al sostegno dei cosiddetti “Servizi Universali”. L’utenza Calabrese é stata già stata più volte penalizzata con le fermate a Vallo della Lucania e Battipaglia (per tutto l’anno e sui treni Frecciabianca) e con la fermata estiva ad Agropoli, soprattutto nei periodi di festa.
Tra l’altro i viaggiatori del Cilento, che in estate possono usufruire anche del Frecciarossa per Sapri, possono già usufruire delle suddette coppie di Frecciargento, perché in coincidenza con i treni regionali 3704 e 2435, magari si dovrebbe valutare un’ulteriore agevolazione delle coincidenze.
La soluzione dunque non é sovraccaricare con nuove fermate i collegamenti per la Calabria, regione fortemente isolata soprattutto sul versante Jonico che questo treno serve, ma sulla scia di quanto avvenuto per l’istruzione del Frecciargento Sibari-Bolzano, richiedere con una sinergia istituzionale, il prolungamento di un Frecciargento / Frecciarossa da Napoli o da Salerno fino a Sapri.
Un eventuale nuovo collegamento realizzato in questo modo sarebbe anche più appetibile per gli orari, per la destinazione ma soprattutto perché potrebbero effettuare più fermate nel territorio della Campania, la quale si doterebbe di treni propri che al momento non ha, pur essendo una regione ad alta densità abitativa, non penalizzando come già avviene con i Frecciabianca l’utenza calabrese, già di per sè penalizzata per la scarsità di servizi e per i lunghi tempi di percorrenza. Questo si rivela il momento storico adatto poiché, proprio perché é stato abolito il pedaggio per i treni AV che proseguono oltre Salerno, tale misura dovrebbe incentivare a non creare una “guerra tra poveri” ma ad aumentare i servizi di qualità per chi vive al Sud, con servizi specializzati per i singoli territori e macroaree regionali.