Ferrovia Silana a vapore (e non solo): cosa bolle in pentola…o meglio, in caldaia!
15 luglio 2014: una data che probabilmente ricorderemo negli annali storici della ferrovia Cosenza – Pedace – San Giovanni in Fiore.
Si è tenuto stamane, presso la sede della Comunità Montana della Presila, a Spezzano Piccolo, un importante incontro-dibattito, promosso dall’attivissimo parroco di San Giovanni in Fiore Don Emilio Salatino, al quale hanno preso parte le dirigenze di Ferrovie della Calabria (nello specifico il Presidente Giuseppe Pedà ed il Direttore dell’Esercizio Santo Marazzita), rappresentanti dell’Ente Parco della Sila, dei Giovani Democratici del territorio della Presila, del GAL e sindaci dei comuni attraversati da una delle linee ferroviarie più amate e famose in Italia ed in Europa.
Tema dell’iniziativa, il futuro della ferrovia Silana, al momento interamente sospesa all’esercizio ferroviario, alla luce della pubblicazione del bando di gara di Ferrovie della Calabria, per l’affidamento del servizio turistico a vapore sul tratto Moccone – Camigliatello – S.Nicola Silvana Mansio…con possibilità di estensione dei “viaggi storici” fino San Giovanni in Fiore.
In questa occasione, non poteva mancare, ovviamente, una rappresentanza di Ferrovie in Calabria.
Siamo stati onorati di partecipare ad un evento interamente organizzato da Don Emilio Salatino (che tra l’altro si è aggiunto alla schiera di associati di Ferrovie in Calabria, ed al quale diamo il benvenuto nella nostra associazione!), fondatore del Comitato per la Salvaguardia della Ferrovia Silana: l’attivismo del Parroco di San Giovanni in Fiore, che da anni si batte per il ripristino del servizio ferroviario, al minimo turistico, sulla ferrovia silana, riteniamo debba essere un spunto per il rilancio di tante altre realtà calabresi, non solo ferroviarie. Non con lo sconforto e con la semplice “lamentela”, in Calabria risolveremo i nostri problemi, e Don Emilio lo ha dimostrato, con la sua capacità di risvegliare gli animi intorpiditi di sindaci ed associazioni del territorio silano, che oggi, all’unanimità, hanno dimostrato un rinnovato interesse nella riattivazione della linea ferroviaria a scartamento ridotto. Una spinta in più, è stata data con la diffusione della raccolta firme, lanciata dal Comitato di Don Emilio Salatino, atta a modificare la delibera regionale n.124 del 8/04/2014, che prevede la dismissione immediata della tratta a scartamento ridotto più alta d’Europa, da San Nicola/Silvana Mansio a San Giovanni in Fiore.
Dal canto suo, l’altrettanto attivissimo Presidente di Ferrovie della Calabria Giuseppe Pedà, presenza costante di tutti gli incontri promossi dal territorio, ha ribadito l’interesse dell’azienda nel sostenere la modifica della delibera n.124, e nel promuovere un progetto di coinvolgimento degli addetti di Calabria Verde (ex-forestali AFOR), per le iniziali operazioni di disboscamento della sede ferroviaria. In questi ultimi anni di abbandono, infatti, il rilevato ferroviario è stato praticamente invaso da ogni tipo di vegetazione, in alcuni casi anche di alto fusto (o futuro tale), che potrebbe in un immediato futuro provocare notevoli danni al sedime.
Per quanto riguarda il tema “treno a vapore”, si è discusso dell’opera promozionale di Ferrovie della Calabria, fortemente sostenuta dal Presidente Pedà, in collaborazione con l’Associazione Ferrovie in Calabria, lanciata lo scorso 2 marzo in occasione della Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, che si ripeterà il prossimo 3 agosto con l’iniziativa “Ritorniamo a sbuffare”, sul tratto Cosenza – Rogliano, dove tornerà appunto a “sbuffare” la bellissima vaporiera FCL 353 in testa a tre vetture storiche a terrazzini Carminati & Toselli. In occasione dell’evento di stamane, infatti, abbiamo diffuso le primissime locandine ai presenti.
Ma non ci fermiamo qui: quest’oggi ci siamo uniti ad una proposta di Don Emilio Salatino, condivisa da tutti i sindaci presenti e dai rappresentanti degli enti locali, che mira a riportare il treno a vapore sulla ferrovia silana, in tempi relativamente brevi. Per adesso, ovviamente, non a San Giovanni in Fiore, nè a Camigliatello: si tratterebbe di un treno da Cosenza a Spezzano della Sila con proseguimento per San Pietro in Guarano. Un treno per dare un segnale di reale interesse nella riattivazione del servizio, ma soprattutto per dimostrare non solo alla Calabria, ma al resto d’Italia e quindi agli eventuali tour operator che potrebbero partecipare al bando di gara indetto da Ferrovie della Calabria, quali siano le reali potenzialità economiche e di sviluppo territoriale, legate al servizio ferroviario a vapore, immerso un contesto paesaggistico e culturale di rara bellezza. L’Associazione Ferrovie in Calabria ha proposto al Comitato per la Salvaguardia della Ferrovia Silana, la creazione di un protocollo di intesa (mezzo politicamente molto incisivo, che stiamo portando avanti al comune di Soverato, per quanto riguarda le problematiche legate alla ferrovia Jonica) tra i sindaci dei comuni interessati e gli enti locali, da allegare alla proposta dettagliata del treno speciale, che studieremo in tempi brevi.
Ma come abbiamo lasciato intendere nel titolo di questo articolo, non si è parlato di solo vapore e treni storici. Prima di concludere l’incontro, infatti, si è riflettuto sulle problematiche legate al TPL, anche a seguito di alcuni spunti lanciati da noi di Ferrovie in Calabria, e condivisi da Don Emilio. Anche nel territorio silano, gli sperperi di denaro legati alle sovrapposizioni tra più vettori di trasporto pubblico locale su gomma, sono all’ordine del giorno.
Senza voler lanciare alcuna critica sterile, si è fatto notare come il servizio su gomma gestito dall’Amaco, l’azienda di trasporto pubblico urbano di Cosenza, che collega il capoluogo di provincia con tutti i centri abitati fino a Spezzano della Sila, precedentemente serviti dalla ferrovia, risulti tutto sommato peggiore rispetto a quello offerto fino al 2009 dal treno! I tempi di percorrenza del bus, tra l’altro non adeguato a percorsi extraurbani, infatti, si aggirano attorno ai 30 minuti, senza considerare eventuale traffico stradale e pericoli derivanti da neve e ghiaccio nei mesi invernali. Il treno, strutturato con orari adeguati alle necessità dell’utenza, da Cosenza Centro a Spezzano della Sila, con la linea ferroviaria in condizioni ottimali, potrebbe addirittura prevedere tempi di percorrenza leggermente inferiori, senza dimenticare la garanzia di maggiori standard di sicurezza anche in situazioni di severo maltempo, che non sono sicuramente rare nel territorio presilano. Soltanto riflessioni, magari anche un po’ fantasiose: a spanne, un servizio ferroviario ordinario ben strutturato, sulla tratta iniziale linea silana, potrebbe risultare competitivo sui tempi di percorrenza rispetto ad un bus “capillare”, che non percorre quindi la SS 107, almeno fino a San Pietro in Guarano.
Un servizio costoso? Sicuramente lo è rispetto ad un bus extraurbano. Ma quando addirittura oltre all’Amaco, tre società di autoservizi si sovrappongono sul tratto presilano e sulla trasversale Cosenza – San Giovanni in Fiore – Crotone, con costi complessivi che sarebbe interessante analizzare, ci si chiede come mai non sia possibile da parte della Regione Calabria, tornare a garantire un servizio ordinario minimo su parte della ferrovia silana, affidato a Ferrovie della Calabria, in sostituzione di quello “strano” servizio su gomma urbano/extraurbano, che oggi malamente cerca di coprire il vuoto lasciato dalla soppressione dei treni da Cosenza a Spezzano della Sila. Quante altre aree limitrofe a Cosenza, non servite da alcuna infrastruttura ferroviaria, oggi necessiterebbero di un potenziamento del servizio pubblico su gomma? Riteniamo che la lista sia molto lunga.
Vogliamo far notare, per completezza e per chi non conoscesse i territori, che l’intera area composta dai popolosi centri di Casole, Spezzano e Pedace/Serra Pedace, è dotata di una sorta di “metropolitana” studiata all’inizio del ‘900, che nel giro di 6 km prevede ben cinque stazioni (Magli, Casole – Trenta, Pedace – Serrapedace, Spezzano Piccolo e Spezzano della Sila). Per quanto “lenta” possa essere la nostra storica linea ferroviaria, il confronto con un bus che serva via strada tutte queste località, costretto a percorrere strade strettissime, tortuose e dai percorsi spesso improbabili per ovvi motivi geomorfologici, difficilmente è favorevole al vettore gommato. La nostra domanda, perciò, è sempre la stessa, e vale per la ferrovia Jonica, come per la Sila, e come per tante altre realtà calabresi: perchè eliminare il servizio su ferro e sostituirlo con bus, addirittura sovrapposti tra di essi, e dove non c’è alternativa al bus perchè le rotaie non ci sono mai arrivate…il bus non esiste, o esiste in modo frammentario e poco attraente per la collettività? Siamo sicuri che le attuali ed assurde sovrapposizioni di più società di trasporto su gomma, non possano essere eliminate, in modo tale da redistribuire i km/bus verso territori oggi quasi totalmente isolati, e parallelamente restituire alla ferrovia, dove esistente e limitatamente alle tratte appetibili dall’utenza, il suo storico ruolo di centralità nella mobilità dei cittadini?
Non chiediamo, sicuramente, di ripristinare i treni ordinari nell’intero tratto da Cosenza fino a San Giovanni in Fiore: in quel caso, chiaramente, a causa degli elevati tempi di percorrenza complessivi, il servizio non sarebbe sicuramente al passo con i tempi rispetto ad un bus diretto che percorra la SS 107: da Spezzano della Sila fino a San Giovanni in Fiore, l’alternativa da promuovere con ogni forza, unendosi all’operato di Don Emilio Salatino, è quella del servizio turistico, a vapore e perchè no, anche a trazione diesel, che a regime potrebbe assumere addirittura i contorni di una sorta di offerta ordinaria. La ferrovia Silana è un patrimonio da non dilapidare, nella sua totalità, e nelle sue diversità, che spaziano dal servizio turistico all’utilità per i pendolari: oggi, più di ieri, questa infrastruttura può rappresentare un vettore per il rilancio del territorio della Pre-Sila cosentina.
Non possiamo negare di essere, ancora una volta, più che soddisfatti dall’interesse delle Ferrovie della Calabria, che non dimentichiamo, continuano ad attraversare un periodo finanziariamente non ancora roseo: nonostante ciò, la volontà di ripartire e di rimettersi in gioco, ci viene dimostrata ogni giorno di più, e questo è un importante punto a favore per la più importante azienda di trasporto pubblico locale regionale. Ma soprattutto, è un punto a favore per la realizzazione del sogno di una ripresa economica della nostra Calabria.