Calabria – Pietrarsa andata e ritorno. In giornata!
Dopo il Treno della Magna Grecia da Crotone a Locri e ritorno, organizzato lo scorso 5 marzo servendoci dei treni regionali circolanti lungo la linea Jonica, il 30 aprile abbiamo sperimentato un nuovo itinerario cultural-ferroviario, tranquillamente effettuabile in un’unica giornata, utilizzando l’offerta ferroviaria commerciale a lunga percorrenza e regionale dei giorni feriali.
Questa volta, però, ci siamo spinti fuori regione, facendo un salto nella bella e vicina Campania. Destinazione? Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa!
Sicuramente il sito museale, oggi fiore all’occhiello della Fondazione FS, non necessita di grandi presentazioni, essendo ben noto agli appassionati di treni e ferrovie di tutta Italia (e non solo). All’interno dei capannoni dell’ex Officina Grandi Riparazioni di Napoli-Pietrarsa, si trova riunito gran parte del patrimonio ferroviario storico italiano, con una imponente “collezione” di locomotive a vapore – alcune delle quali esemplari ormai unici, come la 736 di origine statunitense, il “cubo” serie 800 o la R370 a scartamento ridotto ed a cremagliera utilizzata in Sicilia -, oltre alle gloriose locomotive elettriche trifase (E432, E551, E440), quelle a corrente continua ormai d’epoca (E428, E626, E326, E444 001), locomotive ed automotrici diesel (D341, D342, una “sogliola” del gruppo 207, oltre alle littorine ALn772, ALn880, ALn556), carrozze passeggeri, per trasporto di posta e collettame…e detenuti! Senza dimenticare “l’Ocarina” ALe792 ed ovviamente la vera regina del museo, cioè la gloriosa riproduzione del 1939 della vaporiera Bayard e del relativo treno reale borbonico che inaugurò la prima ferrovia d’Italia, la Napoli – Portici, nel lontano 1839. Le Officine di Pietrarsa, prima di diventare officine grandi riparazioni per locomotive a vapore delle Ferrovie dello Stato, furono il “Reale Opificio” all’interno del quale si costruiva e riparava il materiale rotabile ed infrastrutturale della ferrovia borbonica.
Il nostro viaggio per raggiungere Pietrarsa, ha avuto origine a Lamezia Terme Centrale e Cosenza.
I due diversi itinerari, qualora qualche nostro lettore volesse ripetere l’esperienza autonomamente, li ripercorriamo qui di seguito.
Itinerario 1: partenza da Lamezia Terme Centrale alle ore 7.35 destinazione Salerno, con InterCity 550 Reggio Calabria Centrale – Roma Termini, eccezionalmente trainato da una E402B in livrea Frecciabianca. Arrivo a Salerno alle 10.30 con qualche minuto di ritardo causa lavori lungo la linea. Arrivati a Salerno, abbiamo proseguito verso la stazione di Pietrarsa-San Giorgio a Cremano con uno dei tantissimi treni metropolitani diretti a Napoli Campi Flegrei, che con cadenza semi-oraria percorrono la storica linea tirrenica via Nocera Inferiore, sulla quale fino al 2008 transitavano anche i treni a lunga percorrenza, oggi instradati sulla Linea a Monte del Vesuvio.
La “vecchia” ma fondamentale linea ferroviaria Salerno-Napoli è oggi divenuta una sorta di metropolitana di superficie frequentatissima da ogni tipo di utenza, pendolare e turistica, ed il treno percorre un vero e proprio tour lungo il Golfo di Napoli. Il materiale rotabile utilizzato è rappresentato prevalentemente dalle elettromotrici ALe724 ormai vicine alla pensione, alcune allestite con interno prettamente “metropolitano” con seggiolini in plastica di tipo urbano, ed ampi spazi per ospitare un considerevole numero di persone in piedi. Non mancano anche i consueti elettrotreni Minuetto, mentre abbiamo anche incrociato il primo elettrotreno “Jazz” acquistato dalla Regione Campania, che entro il 2017 verrà affiancato da ben altri 11 complessi analoghi, mandando definitivamente in pensione le ALe724. Arrivati a Pietrarsa attorno alle 12, prima di entrare nel museo, abbiamo ovviamente avuto il tempo di pranzare con una buonissima pizza. Non poteva essere diversamente!
Il ritorno da Pietrarsa era stato fissato attorno alle 18, con uno dei tantissimi treni metropolitani diretti a Salerno, da dove poi alle 19.23 siamo ripartiti alla volta di Lamezia Terme Centrale con l’InterCity 561, con arrivo alle 22.18.
Itinerario 2: partenza da Cosenza alle ore 07.37 con il Regionale 12681 Sibari – Sapri, con arrivo a Paola alle 7.58. Alle 8.23 si prosegue per Napoli Centrale con il Frecciargento 9372, che arriva nella città partenopea alle 10.25, dopo aver sorpassato l’InterCity 550 alla stazione di Scalea. Pochi gradini e si raggiungono i “sotterranei” di Napoli Centrale, vale a dire la stazione di Napoli Piazza Garibaldi, dalla quale passano i treni Metropolitani Napoli Campi Flegrei – Salerno. In pratica gli stessi treni, in senso opposto, utilizzati nell’itinerario 1 per raggiungere Pietrarsa da Salerno. In questo caso, il viaggio da Napoli Piazza Garibaldi a Pietrarsa è molto più breve rispetto al viaggio Salerno – Pietrarsa.
Il ritorno dell’itinerario 2, nel nostro caso, è stato comune all’itinerario 1, ma mentre il gruppo diretto a Lamezia Terme Centrale ha utilizzato l’InterCity 561, il gruppo diretto a Cosenza è partito pochi minuti dopo con il Frecciargento di ritorno 9377 Roma Termini – Reggio Calabria Centrale (19.28 da Salerno). Così come all’andata al mattino, il Frecciargento ha “sorpassato” l’Intercity 561 pochi minuti dopo la partenza, precisamente nella stazione di Battipaglia. L’arrivo a Paola è previsto alle 21.03, ed alle 21.30 si prosegue tranquillamente per Cosenza con il Regionale 12683.
Se anche il gruppo dell’itinerario 1 avesse scelto la Frecciargento come treno di ritorno, sarebbe potuto in realtà partire da Catanzaro Lido con il Regionale 3779 per Lamezia Terme Centrale (in coincidenza sia con l’IC 550 che con il Frecciargento 9372), e rientrare la sera a Catanzaro Lido con il Regionale 3783 in partenza da Lamezia Terme Centrale alle 21.38, sempre in coincidenza con il Frecciargento 9377 di ritorno da Roma. Ma mancando una coincidenza con l’InterCity 561 che arriva alle 22.18, chiaramente l’utilizzo dell’auto per raggiungere Lamezia Terme è stato obbligato!
Specifichiamo ovviamente che l’InterCity 561 è l’ultimo treno in assoluto per rientrare in Calabria, e se anche non si vuole scegliere la Frecciargento per rientrare, si può utilizzare l’InterCity 555 che parte da Napoli Centrale alle 16.45 e da Salerno alle 17.26. Una soluzione che permette di proseguire da Lamezia Terme Centrale verso la Jonica in treno, pur non sacrificando eccessivamente la visita al museo (circa 3 ore sono in realtà sufficienti, se non si è appassionati “compulsivi”!!).
Perciò, godiamoci adesso qualche fotografia (poche: chi volesse vedere in modo approfondito il “contenuto” del museo…lo visiti!!!) della nostra esperienza, e speriamo che anche qualche tour operator calabrese prenda in considerazione il viaggio in treno verso il Museo di Pietrarsa, da proporre per una giornata, anche ai turisti che vengono a visitare la nostra regione.